Jenny Saville

di Erika Trufelli & Sandra Valentino 4^As

Tra gli artisti presenti con le loro diverse modalità e scelte per rappresentare il tema degli eroi, la Saville ci offre un’opera aggressiva, d’impatto nel coraggio di esporre la diversità di fronte ad un gregge che la respinge da sempre. “Passage” mostra infatti il ritratto di un transessuale, fraintendibile  come una donna se non per i genitali maschili brutalmente in primo piano; è un quadro che riesce a bloccare lo sguardo dello spettatore, sia per le enormi dimensioni e forti toni cromatici (sottolineati dalle pennellate marcate) sia per la totale mancanza di pudore che ha valenza di denuncia. I quadri della Saville, artista inglese, nata nel 1970, hanno in comune la caratteristica di catturare lo sguardo di chiunque li osservi grazie al fascino perversamente brutale presente nelle deformità di nudi femminili oscenamente grassi, tumefatti e contorti, in forte contrasto con le figure sterili, estetizzanti e senza imperfezioni che ci offrono i mass media. Oltre trucchi e maschere non siamo altro che pezzi di carni. La donna sanguina con la mestruazione, partorisce con dolore, soffre nei diversi cambiamenti fisici che deve affrontare; possiede un corpo estremamente violento . L’artista ci pone davanti a figure davvero umane che le convenzioni di questa società tendono ad oscurare: bulimia, violenza, depressione, malattia. Con una sapiente tecnica grafica e pittorica la Saville ci porta a riflettere e quindi comprendere tutta l’artificiosa falsità del mondo intorno a noi.

Erika Trufelli

Jenny Saville, Passage (2004-5). Cortesia dell’artista

Fra tutti gli artisti molto contestati dalla critica quella che più mi ha colpito è Jenny Saville che nella sua opera “Passage”, esposta alla GAM nella mostra Eroi, offre un’apoteosi di agonizzante franchezza dove l’orrore si trasforma in un essere umano che sa accettare se stesso, scavalcando qualsiasi pregiudizio e pudore. L’artista ama raffigurare su monumentali tele le donne in tutti i loro aspetti: dall’obesità a volti sfigurata da un incidente o dagli effetti della droga a malformazioni dovute a tumori, percosse raffigurando tutto ciò che rappresenta una bellezza non convenzionale, stravolta. Quest’artista ha subito diverse censure, alcune sue opere sono state utilizzate come copertine di CD di gruppi musicali e in Inghilterra, nei supermercati Tesco, sono state censurate perché potevano urtare la sensibilità dei clienti.

Sandra Valentino

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