MOSTRA: “Gustav Klimt nel segno di Hoffmann e della Secessione”, Venezia, Museo Correr.

di Margherita Fiore 4^A

In una bella giornata di sole, con il mio quaderno di appunti, ho visitato questa mostra che celebra i 150 anni dalla nascita di Klimt e il centenario dalla sua partecipazione alla Biennale di Venezia.
Le opere del pittore viennese, morto nel 1918 (una data che segna la fine di un mondo elegante e aristocratico, travolto dalla prima guerra mondiale), provengono dalla veneziana Ca’ Pesaro, dal Museo del Belvedere di Vienna e da collezioni private e sono esposte insieme ai progetti di Joseph Hoffmann, architetto-design, suo amico e collaboratore, a dipinti e a sculture di altri secessionisti come Minne, Toorop, Khnopff.
La Secessione Viennese, movimento artistico che fa parte del Modernismo europeo, intendeva realizzare “l’opera d’arte totale”: un insieme strettissimo di pittura, architettura e scultura, espresso sulle pagine della rivista “Ver Sacrum”.
La mostra segue questo percorso ideale e porta i visitatori attraverso le sale, ad ammirare le prime opere di Gustav e del fratello Ernst, fino all’incontro, per me magico, con i quadri incantati e famosi del maestro.

Il primo ad affascinarmi è stato “Giuditta I”, del 1901, in cui la tecnica, curatissima, è simile a quella degli artisti medievali. Ho notato con meraviglia come Klimt adoperasse l’oro in foglia e adottasse una grafica piena di simboli antichi  e come abbia impiegato tutto ciò per fare il ritratto di una donna che sorride in modo sensuale e seducente, un’ antica eroina con sembianze moderne e realistiche, che mi parlava, come fosse  una persona del mio tempo.

Nella stessa sala ho ammirato “Giuditta II”, del 1909 : che meraviglia!
La donna è così misteriosa che non si sa se rappresenti Giuditta o Salomè, e la testa decapitata che tiene per i capelli, in modo crudele e sicuro, potrebbe essere di Oloferne o di Giovanni Battista. Il suo corpo è formato da tessere colorate, simili a un mosaico antico.

Incantata mi sono voltata e ho visto un altro capolavoro: “Gli amanti”, che si stringono e compongono una forma unica; sono elegantissimi, con abiti variopinti; rappresentano l’amore eterno, non si possono allontanare; mi hanno colpito le loro mani, vere ed espressive.

  

In un’ altra sala è ricostruito il Fregio di Beethoven, che ricopre tre pareti e racconta, con le sue misteriose figure, il vero significato dell’arte e della vita : attraverso le forze malefiche, è possibile giungere alla Verità e all’Amore.
La figura più inquietante e negativa, ma per me la più affascinante, è la grande scimmia con i denti digrignati.

Continuando il mio percorso ho ammirato mobili e gioielli eleganti e semplici, modelli che ricostruiscono architetture dell’epoca, disegni bellissimi di nudi femminili, con volti un po’ inquietanti e corpi sensuali.

Finalmente sono arrivata all’opera che mi  affascina di più e fa volare la mia fantasia: il “Girasole”, del 1907.
In questa grande tela, Klimt dipinge al centro un vero “ritratto di fiore”, una specie di bella fata, con il viso tondo e le foglie come abito, su un prato fiorito che mi ha ricordato quello della  Primavera di Botticelli.

Ormai completamente stregata, come una Alice nel paese delle meraviglie, sono uscita da questa mostra ricca di spunti per chi voglia capire questo momento dell’arte europea o si voglia ispirare per creare arte in modo armonioso e  originale.
Ho pensato, uscendo in Piazza san Marco, che il lavoro dei grandi maestri sarà sempre uno stimolo prezioso per i giovani artisti  o per chi, come me, è semplicemente innamorato dell’arte.

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1 risposta a MOSTRA: “Gustav Klimt nel segno di Hoffmann e della Secessione”, Venezia, Museo Correr.

  1. Mostra Klimt Venezia scrive:

    Grazie Margherita per aver raccontato con semplicita’ e trasporto la tua esperienza in mostra.
    🙂

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