ETICA E IL DOVERE DI UN BUON MEDICO

Il rapporto fra arte e medicina

di Karim H.Haghighi 3^
Liceo Classico Liceo N. Rosa, Susa

La medicina è un ottimo test per la realtà e per la scienza, questo è un pleonasmo. Ma che ruolo ha l’arte negli ambienti sanitari? Alcuni articoli addietro si è discusso dell’arte nelle strutture ospedaliere come al S.Anna di Torino o riguardo la mostra ” The Human Body exhibition “.
Già allora l’appello degli artisti affinchè l’inserimento delle arti creative sia regolato attraverso programmi sanitari federali, non era altro che una dichiarazione ad alta voce della volontà dell’arte di occuparsi della vita.
L’ arte è un respiro biologico dell’umanità, è un pharmakon, è un diritto ed è una necessità dell’uomo…. Pensiamoci bene: nella medicina ci sono tantissimi elementi artistici.
Il professor Maurizio Ferraris, docente di filosofia all’università di Torino e fondatore del ” Manifesto del Nuovo Realismo “, è oggi considerato autore di grande attualità per la comunità medico – scientifica.
In occasione di un importante convegno nazionale sulla SCHIZZOFRENIA come disturbo della razionalità e dell’immaginario Ferraris introduce la sua nuova filosofia dell’arte.
Dopo decenni di pensiero postmoderno che ha negato valore a concetti come  ” realtà ” e ” verità ” , il reale è tornato a occupare un ruolo chiave nella cultura contemporanea.
Questa presa di posizione è esposta nel Manifesto del Nuovo Realismo, punto di svolta della filosofia contemporanea.
Ferraris critica e si distacca dal postmoderno, secondo cui non esiste una realtà indipendente da interpretazioni , in cui il reale e l’irreale si fondono in una dimensione estetica, in cui il mondo si presenta come dimensione spazio temporale che esclude differenze tra realtà e finzione.
Il mondo postmoderno sembrava aver realizzato la profezia di Nietzche secondo cui il ” mondo vero “si era trasformato in una favola  e insieme a Nietzche va ricordata la pretesa di Einstein, che mettere in dubbio il ruolo del tempo e dello spazio, tanto da farci credere che noi viviamo in un sistema di riferimento che vale solo per noi e che le nostre misurazioni non valgono nulla anzi, non esistono!!!!
Un uomo simile è un super-uomo che può viaggiare alla velocità della luce, che possiede la Macchina del tempo e che spazia dal presente al futuro senza nemmeno accorgersene.
A chi non piacerebbe vivere in un romanzo d’ amore o in un film d’avventura, amoreggiare con Madame Bovary, incontrare il Piccolo Principe o seguire Peter Pann sull’ isola che non c’è.
Tuttavia ragionando in questi termini può benissimo capitare di trovarsi in Dracula o nei Demoni di Dostoevskij !
Ma se le cose stessero così la realtà non esisterebbe e la vità sarebbe un grande sogno.
E noi…..esisteremmo veramente?
A parte questo, la realtà non è affatto scomparsa.
Siamo sempre schiavi del lavoro e di una realtà cupa e opprimente in cui la magia non esiste.
Eppure l’uomo sembra vivere due realtà differenti : una è fuori di sè, l’altra dentro, nella sua testa .
E allora esiste o no il rapporto tra realtà e percezione, tra vero e fenomeno, tra scienza e filosofia?
In questa situazione, parlare dell’ estetica non come illusione ma come percezione significa dire che anche la filosofia può parlare di realtà, che la realtà non è solo un campo esclusivo della scienza e che proprio per questo non si tratta di essere nemici della scienza , ma di cooperare.
Ecco perchè un buon medico, uno scienziato che cerca la verità, debba porsi sempre, eticamente parlando, nella condizione di dire sempre la verità ad un malato terminale o ad un pazienze vicino alla morte proprio perchè confondere il vero con il falso ci fa vivere in una vita illusoria.
Ma proprio perchè l’ uomo non è protagonista di una favola e deve accettare la realtà dei fatti, deve rendere il suo tempo su questa terra il più felice possibile e vivere spontaneamente senza troppi problemi.
E così come un uomo o una donna a cui non resta molto da vivere deve fare della sua vita un opera d’ arte e credere nell’esistenza di un mondo fantastico, nell’ al di là, nel Paradiso  e, per chi crede, in un Dio, il medico non può rimanere schiavo della scienza e abbandonare ogni speranza davanti a una malattia incurabile ma deve sempre credere nell’impossibile e deve essere carico di fantasia per seguire vie mai percorse per raggiungere la verità.
La divinatio nella diagnosi o per esempio la maestria tecnica di un chirurgo sono tutti elementi su cui si fonda la forte attrazione artisica del medico.
L’arte e la medicina così si mischiano in un tuttuno che , attraverso una favola, ci consente di conoscere la verità e la realtà. ebbene sì: “La vida es sueno”.

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