Intervista ad Amanda Cagliero che ha realizzato l’opera con la sua compagna Erika Guidi entrambe di 5^As una delle giovani artiste del Passoni ci racconta la sua esperienza ad ARS CAPTIVA 2013

ancora ars captiva…

di Anita Brazzalotto e Donatella Bruscella di 4^As

L’opera si intitola “Heart Beat” che letteralmente significa “battito del cuore”.
L’installazione  è stata realizzata con dei video in cui erano presenti sette schermi che proiettavano sette differenti parti del corpo.
Il ritmo é il protagonista e rimanda ovviamente alla musica jazz; in questo caso è prodotto dal corpo e non è strumentale, ma nasce da suoni familiari e quotidiani.

Facciamo qualche domanda all’artista:

-Dove sono stati realizzati i video?
All’interno di aule scolastiche e sono stati usati come sfondo dei teli neri per rendere più evidente il contrasto con le parti del corpo

-Da cosa è nata l’idea?
L’idea è nata dal collegamento col jazz, il ritmo vitale, da questo il titolo dell’opera Heart Beat

-In quanto tempo?
Nell’arco di due settimane e siamo state aiutate anche dal professor Brucato e Colombo Dario

-Chi ha partecipato?
Abbiamo scelto le ragazze in base a precise caratteristiche: Martina Degli Emili (occhi), Sara Falanga(bocca), Vanessa Bennardo, Melania Vacca(piedi), Ilaria Dapinguente (orecchio)

-Perchè avete scelto di riprendere solo dei particolari?
I particolari sono collegati ai cinque sensi e ai piccoli gesti quotidiani che producono ritmi e suoni.
Nello schermo centrale c’è il cuore che pulsa e i cavi collegati agli schermi rappresentano le arterie che a loro volta si collegano alle altre parti del corpo.

-Come sono strutturati i rumori?
La struttura è ritmica, come il battito del cuore e in più per fare un collegamento diretto con il jazz abbiamo aggiunto dei leggii senza spartito che fanno da riamando alla musica.

-Perché avete partecipato all’iniziativa?
Abbiamo scelto di partecipare ad ars captiva perché è comunque una nuova esperienza e ci ha permesso di avere a che fare anche con il jazz che è un genere musicale non tanto conosciuto o comunque non tanto  ascoltato da noi giovani.

– Valutate positivamente l’esperienza?
Certo che si! abbiamo incontrato altri giovani artisti, collaborato con compagni e professori. Abbiamo anche l’occasione di avere un pubblico e valutare se le nostre idee sono comprensibili…se siamo riuscite a trasmettere, idee ed emozioni.
E’ una bellissima iniziativa, un’esperienza preziosa.
Ringraziamo la scuola che ha aderito e gli organizzatori dell’evento.

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