Nelle ultime ore antecedenti le vacanze la classe 3^ H visiona il film di Olmi Torneranno i prati Generale consenso degli alunni, reso dal parere di due compagne

Impressioni raccolte dalla Prof. Bicego

Senza ombra di dubbio questo film è stato fantastico. Fantastico per il semplice fatto che mi sembrava di poter provare le emozioni dei soldati all’interno della trincea e dell’intera guerra.
È stato molto realistico, personaggi e scena.
Quando abbiamo visto lo spettacolo Valzer a tempo di guerra ero riuscita a comprendere quello che succedeva più o meno in trincea, ma vedere questo film è stato come completare il lavoro nella mia testa.
Mi è piaciuta molto la parte dell’uomo che cantava e trasmetteva felicità ai soldati, ma soprattutto ho amato quando ha detto “non si può cantare se il cuore non é felice perché nessuno ti ascolterebbe”.
Ho notato anche la reazione del Maggiore, e non solo la sua ma anche dell’intera truppa, quando bisognava mandare un soldato a spiare le azioni dei nemici, un ordine criminale poiché era impossibile non essere uccisi dai cecchini nemici. La sua reazione mi è sembrata come se avesse esaurito le forze per lottare ora che doveva mettere a rischio la vita dei soldati che ormai erano come una famiglia.
Sempre durante questa parte del film mi ha completamente messa sull’attenti l’uomo che ha posto fine alla sua vita con un colpo secco, prima di essere ucciso dal nemico È li che ho capito quando è dura una guerra.
Durante il backstage il regista ha detto “i nemici non sono quelli della trincea opposta, ma coloro che ti mandano nella trincea per uccidere persone che sono li per lo stesso motivo”. Concordo pienamente con questa frase poiché questi soldati sono stati sottoposti ad una scelta difficile che li ha portati sicuramente a pensare, trovandosi nel bel mezzo della guerra.
Se il “traguardo” che voleva raggiungere il regista era quello di trasmettere le emozioni che porta la guerra allora ha centrato in pieno il bersaglio. (Martina D.)

Il film Torneranno i prati di Olmi, anche se breve, è di contenuto molto significativo poiché non è una storia sulla guerra (anche se in essa è ambientato) ma è per lo più una storia sui sentimenti degli uomini e sulle loro scelte ed è questo che ci fa capire il perché questi momenti storici che hanno influito sul mondo odierno debbano essere ricordati, come dice il film, oggi noi “camminiamo” dove sono morte e dove hanno sofferto molte persone.
Il personaggio che mi è piaciuto di più è stato quello del napoletano che cantava, in particolare perché anche io credo che la musica sia un mezzo di trasmissione dei sentimenti.
Il backstage dopo la fine del film credevo fosse solo un riepilogo dell’aspetto scenografico invece molti degli attori e anche il regista hanno spiegato non solo come hanno lavorato sulle scene, ma anche il loro pensiero e le opinioni riguardo al film, i vari arrangiamenti… tutto ciò mi ha aiutato a capire meglio il significato del film.
Del backstage la parte più bella,oltre alle opinioni di chi recitava , è stata la frase del regista che diceva agli attori di attenersi ai testi, ma che loro è solo loro potevano trasformare il tutto in poesia, e anche la parte in cui 2/3 attori lavoravano sulle frasi da dire in Veneto rispetto al colore oro della pianta.
Il film mi è piaciuto molto. (Giulia G.)

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