Pietre d’inciampo Torino, Una iniziativa realizzata a Gennaio da scoprire quotidianamente.

Pietre d’inciampo Torino
Una iniziativa realizzata a Gennaio da scoprire quotidianamente.

Sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica Italiana
Per il terzo anno Torino accoglie le pietre d’inciampo (Stolpersteine) di Gunter Demnig. Martedì 17 e mercoledì 18 gennaio sono state posate diciotto pietre dedicate ad altrettante vittime della deportazione nazista e fascista, arrivando così a un totale di ottantacinque installazioni sul territorio cittadino 

Il Museo in collaborazione con la Comunità Ebraica di Torino, il Goethe-Institut Turin e l’Associazione Nazionale Ex Deportati (Aned) – sezione Torino, per il terzo anno porta a Torino gli Stolpersteine di Gunter Demnig, il primo monumento dal basso a livello europeo ideato e realizzato dall’artista tedesco per ricordare le singole vittime della deportazione nazista e fascista.
L’artista produce piccole targhe di ottone poste su cubetti di pietra che sono poi incastonati nel selciato davanti all’ultima abitazione scelta liberamente dalla vittima. Ogni targa riporta “Qui abitava…”, il nome della vittima, data e luogo di nascita e di morte/scomparsa. In tutta Europa sono state posate più di cinquantamila pietre; a Torino, con le pose di quest’anno, saranno presenti nel territorio cittadino ottantacinque pietre.

Sono state posate diciotto pietre in sei Circoscrizioni della città.

Martedì 17 gennaio alle ore 12,00 in piazza Bodoni, davanti al Conservatorio “Giuseppe Verdi”, in occasione dell’installazione della pietra dedicata a Leone Sinigaglia, si terrà un momento pubblico alla presenza delle istituzioni e degli enti promotori. Musicista, compositore e studioso, Sinigaglia è ricordato per le sue composizioni di musica sinfonica e per la sua raccolta con arrangiamenti delle Canzoni popolari del Piemonte. In quanto ebreo dovette nascondersi per sfuggire all’arresto e alla deportazione. Il suo ultimo rifugio fu l’Ospedale Mauriziano Umberto I di Torino, dove grazie alla collaborazione di medici e personale, fu ricoverato sotto falsa identità insieme alla sorella Alina. In quella sede, il 16 maggio 1944, probabilmente a causa di una delazione, si presentarono i tedeschi per arrestare i due fratelli. Nella concitazione del momento, Leone fu colpito da un attacco cardiaco e morì, mentre la sorella Alina, che riuscì fortunosamente a sfuggire alla cattura, gli sopravvisse meno di un mese, fino al 6 giugno 1944.

Fra le altre pose realizzate martedì 17 si segnalano le installazioni dedicate a Virginia Montalcini e a Franco Tedeschi (ore 11,15, via Parini 8 – presso il Liceo D’Azeglio), due studenti del Liceo classico “Massimo.

D’Azeglio” di Torino, costretti ad abbandonare gli studi presso l’istituto in seguito alle leggi razziali del 1938. Entrambi furono deportati nel 1944 ad Auschwitz. Qui Virginia non passò la selezione e fu uccisa mentre Franco venne trasferito a Mauthausen, dove morì il 19 marzo 1945. La pietra dedicata a Luigi Rosso (ore 14,30, via Principessa Clotilde 74) di professione stampatore. Fu arrestato il 30 settembre 1944 probabilmente per motivi politici legati alla sua professione, venne inizialmente trasferito al campo di Bolzano. Il 14 dicembre 1944 venne deportato a Mauthausen, e in seguito trasferito a Melk, dove morì il 26 febbraio 1945.

Ha chiuso le pose di Torino del 2017 l’installazione dedicata a Giovanni Roncaglio (mercoledì 18 gennaio ore 10,45 – via Vigliani 172) antifascista di vecchia data e di professione panettiere. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 aderì alla Resistenza e nel 1944 divenne membro della SAP (Squadra di azione patriottica) Cavour, della quale fece parte anche il figlio Alessandro, nato nel 1927. Arrestato da italiani il 14 gennaio 1945, a causa di una delazione, insieme ai compagni e al figlio, venne detenuto alle carceri Nuove di Torino, quindi trasferito a Verona e infine deportato a Mauthausen, dove arrivò il 4 febbraio 1945. Dichiarò il mestiere di fornaio e venne classificato come “Schutz” (prigioniero per motivi politici). Poco dopo, il 17 febbraio, venne trasferito a Gusen, sottocampo di Mauthausen, dove morì il 26 marzo 1945.
È inoltre possibile visualizzare on line e geolocalizzare le pietre presenti sul territorio cittadino collegandosi alla pagina pietre.museodiffusotorino.it . In questa sezione, oltre agli indirizzi delle pose, sono indicate le biografie delle vittime a cui sono dedicate le pietre d’inciampo di Torino.

 

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