Tutti al cinema a vedere “Il senso della bellezza”, il film del regista Valerio Jalongo, a cura dellaProf. Pontet


Il dipartimento di Matematica e Scienze del Liceo Artistico Passoni ha scelto di portare gli allievi di tutte le classi del triennio al Cinema Nazionale di Torino per vedere la proiezione del film “Il senso della bellezza”.Il regista Valerio Jalongo sceglie di filmare qualcosa di indefinibile per definizione, come la bellezza; il soggetto di studio principale del film documentario diventa il CERN di Ginevra con l’osservazione dei suoi esperimenti.

LHC è una macchina che accelera la velocità delle particelle della materia per rilevare la poetica del movimento dell’energia dell’ Universo.

La bellezza è quello stato che in natura subisce dei mutamenti genetici indotti da diversi fattori come il tempo, la storia, il luogo di origine, il pensiero etico, la cultura estetica.

Gli studenti e ricercatori universitari, del quartiere di Ginevra, in cui ha sede il CERN, sono i protagonisti del racconto suddiviso in segmenti che spaziano nella bellezza dell’arte, dell’ architettura e del paesaggio.

Il dialogo tra arte e ricerca scientifica coinvolge lo spettatore in una scena di ambienti abitati dagli studiosi del Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare di Ginevra che, con i loro esperimenti, frantumano le particelle cosmiche e sconfinando in una dimensione trascendente la materia chiamata Metafisica.

Nuovi linguaggi si aprono alla conoscenza e restituiscono i risultati della ricerca in molteplici forme tecnologiche; la filosofia, l’arte, la scienza si spiegano e raccontano il miracolo della creazione e del suo avvicendamento evolutivo.

Micro e macrocosmo danzano nell’ Universo e il mondo visibile percepisce quello invisibile nel tentativo di scoprire l’ignoto e definire tutto quello che è impercettibile ai cinque sensi.

Il regista pone l’attenzione anche sul senso della vita dell’uomo in quanto parte dell’Universo in cui vive.

La bellezza genera uno stato di soddisfazione emozionale anche nel momento in cui la si preserva; essa necessita di attenzioni continue perché la natura è mutevole e va salvaguardata.

Quello che passa per gli occhi resta nel cuore e il “senso della bellezza” in quanto tale è un’ emozione incommensurabile che appartiene alla collettività.

m.p.

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