La classe 5C incontra Monica Bruno, la curatrice di Iconica 2019 
Le “quattro giornate” della Moda a Palazzo Chiablese di Torino hanno presentato numerosi eventi culturali tra le sale in cui erano esposti gli abiti e gli accessori creati dalle più famose sartorie e modiste torinesi degli anni 1950-80. 
In quel tempoTorino era la capitale della moda, seconda solo a Parigi, da dove il capoluogo piemontese importava i modelli più esclusivi. 
La curatrice di “Iconica 2019”, Monica Bruno racconta, agli allievi della classe 5C del Liceo Artistico Passoni, il significato degli abiti esposti che evocano i fasti di Torino quando i creatori di moda trovavano, nella città subalpina, imigliori artigiani e le migliori sarte e modiste capaci disoddisfare una élite sofisticata in cerca di ricercatezza nello stile del vestire. 
Lo shootingfotografico, Passamaneria Massia, mette al centro l’eccellenza del ‘saper fare’, così afferma la curatrice dell’evento. Si tratta infatti di un’azienda storica del territorio che ha saputo proiettarsi nel mondo moderno. 
Monica Bruno ripercorre la storia imprenditoriale di Torino che già durante l’Expo del 1911, nel Padiglione dedicato alla Moda, vedeva nascere la “Sartoria Italiana”. L’ Ente Nazionale della Moda Italiana nel 1946, propose a Palazzo Reale di Torino, una mostra di abiti sartoriali e una sfilata, a significare il valore che la moda nazionale, e quella torinese in particolare, potevano avere per la rinascita del paese nel secondo dopoguerra. 
Negli anni ‘50 -’80, Torino era la capitale della moda e dell’eleganzae comunicava direttamente con le couturièresparigine; molti abitiesposti a Palazzo Chiablesesembrano usciti da una grande casadi moda di quelle che in questi giorni sfilano nella Fashion Week di Milano. 
Nel novembre del 1950, a Torino, nacque il Samia, il primo salone della moda italiana,una manifestazione unica in Italia che riscosse un grande successo fino alla sua chiusura, nel 1977. 
Nel 1960 il GFT (Gruppo Finanziario Tessile) di Torino trasformò la produzione della moda da sartoriale a industriale dando vita a una delle prime distribuzioni del prêt-à-porter delle grandi case di moda.
Per circa vent’anni l’azienda torinese fu il principale polo produttivo degli abiti di Valentino, Armani, Dior, Ungaro e distributivo delle griffdi questi e altri brandprestigiosi. Contribuirono al successo del GFT le società e gli stabilimenti presenti anche all’estero di marchi come Marus, Facis e Cori. 
Nel percorso della mostra si osservano gli abiti della maison ‘Favro’, quelli dell’ atelier di ‘Sanlorenzo’ e della sartoria di ‘Emi Badolato’; adimpreziosire l’allestimento alcune vetrine dedicate agli schizzi originali di modelli e cappelli della collezione di Pina Cerrato, celebre e storica modista. 
Ospite dell’evento Wanda Maifredi, indossatrice per le grandi Maison torinesi negli anni d’oro. L’ esposizione-eventoICONICA 2019 è esordita con il contributo e il patrocinio della Regione in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio ed ha celebrato il ‘saper fare’ di una Torino artefice indiscussa di eleganza.
m.p
Questa voce è stata pubblicata in Uncategorized. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.