Pierre Cardin, lo scienziato della moda, a cura della Prof. Pontet

Pierre Cardin, lo scienziato della moda
Il 29 dicembre 2020 è morto a 98 anni, Piero Costante Cardin conosciuto nel mondo con il nome di Pierre Cardin, un cultore del lavoro e del successo personale, uno scienziato della moda che ha fatto della sua ricerca un mestiere all’avanguardia che supera i confini temporali della sua stessa esistenza.
Nel 1945, a soli ventitrè anni, arriva a Parigi è si mette al servizio per Paquin, Schiaparelli e Dior.
In breve tempo si distingue per il suo design e per il suo talento e nel 1953 apre la sua maison dove esordisce con un personalissimo stile che unisce il meglio della moda italiana e francese con riflessi di forme visionarie, proiettate nel futuro.
La sua moda innovativa fa scandalo perché interpreta abiti alla portata di tutti, nasce con lui il prét à porter e sceglie, come canale di distribuzione, i Grandi Magazzini; questa sua decisione gli provoca l’ esclusione dalla Camera della Moda francese.
Ama i tessuti tradizionali ma sperimenta materiali nuovissimi, guarda al futuro e alla conquista dello spazio, immaginando forme geometriche insolite per l’abbigliamento.
Anche il superamento di genere trova nella moda unisex di Pierre Cardin un interprete raffinato che vede nei Beatles i suoi testimonial più annoverati.
Crea non solo moda, accessori, oggetti d’arredamento, profumi, alberghi e ristoranti ma anche il teatro Espace Cardinun luogo simbolo della sua creatività.
E’ il primo stilista ad aprire un atelier in Giappone permettendo alla moda di viaggiare nel mondo.
Pierre Cardin è il primo a sfilare sulla Muraglia cinese come ad attivare 900 licenze in 140 paesi nel mondo.
Ambasciatore Unesco, Pierre Cardin è un promotore di cultura, un emigrato italiano di origine veneta che ha trovato riconoscimento nell’Accademia di Francia.
All’utopia sovrappone il sogno ed ha lasciato ai posteri un progetto incompiuto, il “Palazzo di Luce”.
L’abito è i la sua forma d’arte preferita come esplicita questa sua affermazione: “Se il corpo ha qualche imperfezione sarà sempre un vestito a renderlo perfetto”.
Il suo segreto è racchiuso in tre parole Work, Work, Work, un monito per le generazioni dei creativi di domani.
Se è vero che tutto passa è altrettanto vero che la moda resta a documentare il cambiamento dello stile del vestire nella storia di ogni tempo.
m.p.
Immagini tratte dal libro “Il Tempo del Vestire Vol 3 ed Clitt” e dal disegno del 1980 della docente Monica Pontet 
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