Van Gogh e il viaggio di Gauguin

di Giulia Sollena 3^Es

Questa mostra è stata presentata al Palazzo Ducale di Genova.

Per prima cosa la guida ci ha presentato, attraverso una cartina, il tragitto percorso dagli artisti visti in questa mostra.

La maggior parte delle opere erano di Van Gogh e inoltre abbiamo avuto l’occasione di vedere la famosa opera di Gauguin “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? “

In una delle varie sale abbiamo incontrato opere di artisti europei e artisti americani, e insieme alla guida, abbiamo elencato i diversi modi di dipingere dando un ordine alle differenze di composizione, colore e tecnica.

Van Gogh nasce in Olanda nel 1853. Diventa un’artista di successo grazie alle sue opere e le tecniche usate per dipingere le sue tele.

In questa mostra abbiamo avuto modo di vedere alcune di queste opere seguite da una profonda spiegazione da parte della guida. All’inizio della mostra appariva una rielaborazione della sua stanza vista nel suo dipinto usata per allestire la prima tappa dell’esposizione.

Questo primo allestimento  disponeva “Scarpe con i lacci” che ritraeva le scarpe usate da Van Gogh nel viaggio dall’Olanda al Belgio.

Inoltre, vicino alle opere di Van Gogh, si potevano adocchiare le lettere scritte dall’artista mandate al fratello Thèo, in Olanda, il quale raccontava le sue emozioni e elencava tutto ciò di cui aveva bisogno per le sue opere.

Van Gogh, adoperava tecniche interessanti, in più, mi hanno attirato molto i colori cromatici che usava per rappresentare i suoi paesaggi.

Ad esempio il campo di grano, che viene espresso con il grano azzurro, verde e altri colori, e il cielo giallo, verde e ocra per dare l’effetto dei raggi intorno al Sole.

Van Gogh rappresentava spesso i campi di grano, infatti è lì che si sparò al petto con un colpo di pistola, aspettando due giorni la sua morte.

La mostra esponeva una sola opera di Gauguin, “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? “, un’opera già commentata in classe. Quest’opera era l’unica nella stanza, e data la sua grandezza, è stata quella che mi è piaciuta di più.

La sua iconologia era comprensibile perché erano raffigurati in modo dettagliato i diversi cambi di scena che il pittore ha voluto rappresentare nell’opera i diversi stati della vita, dalla nascita alla morte.

I colori usati sono principalmente il blu, l’ocra, il marrone e il verde per lo sfondo. Colori più accesi e caldi invece sono usati per i soggetti di Haiti.

La guida ci ha spiegato la sua storia e ci ha aggiunto che nel periodo in cui Gauguin la elaborò morì la figlia.

Questa mostra mi è piaciuta per diversi aspetti; i toni di luce usate per illuminare le opere, il modo chiaro e dettagliato di spiegare della guida e tutto quel che ho scoperto su questi artisti che prima non sapevo.

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