Vercelli – “I giganti dell’Avanguardia”

di Giulia Sollena 3^Es

Il 6 Aprile, la 3^Es si è recata a Vercelli per visitare “I giganti dell’Avanguardia”, una mostra,  allestita dentro la Chiesa di San Marco.
I tre artisti protagonisti di questa mostra sono Piet Mondrian, Joan Mirò e Alexander Calder; artisti che emergono prepotentemente dalle collezioni in mostra: la pura astrazione di Mondrian, il poetico surrealismo di Mirò e la scultura di Calder.
La visita è stata un’occasione unica per ammirare le opere di questi tre grandi personalità del Novecento, che, con fantasia poetica e giocosità immaginifica, hanno percorso da protagonisti il xx secolo.
La guida ci ha accennato la vita di ciascun artista facendoci riflettere sulle opere osservate, partendo da Mondrian.

Mondrian nasce nel 1872 ad Amersfoort, in Olanda. Si spinge fino all’estremo dell’astratto e risente fortemente della pittura olandese. A Parigi, rappresenta la prima tappa lungo la via della sperimentazione, un lungo percorso da cui nascono i primi quadri di Mondrian, popolati di linee e colori.
Durante la mostra la guida ha commentato alcuni suoi dipinti tra cui:
Boschetto di salici vicino all’acqua, dove Mondrian incomincia a esprimere il senso delle sue opere.

Il faro di WestKapelle con nuvole, un monolito di vividi colori, dove la linea verticale, completamente isolata, dà il senso di tensione al tutto.

Metamorfosi, crisantemo morente dove i colori più vivaci si amalgamano in un contorno incerto ed anche un po’ misterioso, nonostante si tratti solo della rappresentazione di un fiore, che, secondo Mondrian, oltre ad avere esteriorità, trasmette emozioni.

Abbiamo continuato il nostro viaggio conoscendo Mirò.

Mirò nasce nel 1893. E’ tra i principali protagonisti di quella linea simbolica del Surrealisimo, che sviluppa l’elaborazione di immagini stilizzate, spesso tradotte in segni e figurazioni astratte che tende a ricondurre questa apparenza di astrazione ad una propria origine reale. Il suo linguaggio diviene da subito il punto di riferimento per le generazioni successive, ciò che lo fa considerare, anche dal pubblico, uno dei protagonisti del xx secolo.
Un esempio di un’opera vista durante la mostra è Village of prades, un mondo di colori circondati da un sogno.
Mirò, grazie ai suggerimenti di un bravo maestro, incomincia a disegnare ad occhi chiusi e si ispira particolarmente all’aria e alla terra.

Abbiamo concluso la visita osservando le opere di Calder, cogliendo il suo linguaggio visivo in tre dimensioni.

Calder nasce nel 1898, è un ingegnere che ricicla qualunque tipo di materiale per creare le sue sculture.
Oltre che alle opere di scultura, mobile e stabile, Alexander Calder si dedicò anche alla pittura, alle litografie, a progettare giocattoli, arazzi e tappeti.
Le sculture progettate da Calder hanno la caratteristica di muoversi facilmente giocando in seguito con le ombre.

Un esempio di scultura vista alla mostra è stato Arco di petali. Ha una stabilità ottenuta con il peso dei petali di piombo, che parte dai più piccoli e leggeri e vengono equilibrati da quelli più grandi e pesanti.

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