UN DETTAGLIO PERFETTO

di Miriam Margaria 3^D
del Primo Liceo Artistico Statale di Torino

Verso la fine dello scorso marzo la mia classe ed io siamo andati in gita a Palermo, accompagnati dal tiepido sole primaverile. Una delle tappe del nostro itinerario di viaggio è stata Monreale: un grazioso paese in provincia di Palermo, che si eleva sul monte Caputo e domina quelli che una volta erano gli splendidi agrumeti della Conca d’Oro.
Quello che la rende famosa è sicuramente il Duomo dedicato a Santa Maria Nuova e costruito nel 1174 per volere di Guglielmo II d’Altavilla.
Già dalle pendici del monte è possibile scorgere questa magnifica chiesa, che costituisce l’esempio più importante dell’architettura normanna dell’isola  con i vari disegni formanti una serie di archi di pietre bianche e nere con cerchi al di sotto, tuttavia, il fitto intreccio di archi acuti delle absidi, esaltato dall’alternanza di tarsie di calcare e di pietra lavica, ricordano lo stile arabo.
Il colore della pietra dell’edificio pare fondersi con l’intero paese e risplendere sotto i raggi del sole, ma ciò che lascia senza fiato sono certamente i mosaici dell’interno. Essi, eseguiti tra il XII e la metà del XIII  secolo da maestranze in parte locali e in parte veneziane, sono a fondo d’oro nelle pareti delle absidi e delle navate e raffigurano storie dell’Antico e del Nuovo Testamento.
Di notevole impatto per l’osservatore sono la colossale figura a tessere musive del Cristo Pantocratore nel catino absidale mediano, il pavimento con tarsie marmoree a fasce intrecciate a linee spezzate ed il grande organo del XX secolo accanto all’altare maggiore: alla fine della navata sinistra, si possono visitare le sale del Tesoro che, oltre al pregio della collezione, sono esse stesse dei capolavori dell’arte barocca.
Affiancato al Duomo vi è il chiostro dell’antico convento benedettino, forte esempio di architettura bizantina.
La ritmica semplicità di questo, con le colonne portanti di uguale forma e dimensione, è arricchita dall’alternarsi delle colonne binate lisce ed intarsiate con, agli angoli, gruppi di quattro colonne a rilievo e dalla bellezza dei capitelli, i quali, quelli più elaborati e ricchi di immagini a contenuto didascalico, furono collocati in funzione  dei principali ingressi o passaggi. In un angolo, all’interno del chiostro,vi è un altro chiostrino, anch’esso quadrato, che ospita una fontana interamente rivestita di marmo chiaro con una vasca rotonda dalla quale s’innalza una colonna a forma di palma, sormontata da una sfera con figure in piedi, teste e foglie a rilievo.
Le basi delle colonne del chiostro, invece, raffigurano un’ampia varietà di motivi: foglie stilizzate, rosette, zampe di leone, teste di fiere, gruppi di uomini e animali, rane e lucertole.
Oltre alla bellezza di questi raffinati dettagli, anche il semplice gioco di ombre delle colonne cattura l’attenzione e diventa soggetto di una foto perfetta.

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