Incontro-lezione al LAP con TS Teatro e Società per la 4E a cura delle docenti Vicelli, Capra e Testa

TS Teatro e Società incontra la 4E al LAP il 16/01/2016
Il consiglio di classe della classe 4E ha ritenuto utile proporre agli studenti una riflessione sui condizionamenti indotti dai media, sulle dipendenze, sui comportamenti stereotipati di gruppo, sulla capacità di valutare criticamente e creativamente. La Professoressa Vicelli ci ha proposto questo progetto con TS Teatro e Società e ci ha messo in contatto con questo gruppo di artisti operativi nel sociale. La Professoressa Testa e la Professoressa Capra si sono attivate per ospitare il regista e attore Franco Carapelle al LAP in occasione di un incontro con la classe 4E.

Dopo l’incontro abbiamo chiesto al Dot. Carapelle di “valutarci”. Questa è la sua presentazione e relazione.

CHI SIAMO: artisti torinesi che da anni mettono in scena spettacoli teatrali legati a temi sociali. L’ideazione degli spettacoli proposti ha trovato ispirazione nella ventennale esperienza lavorativa dell’attore Franco Carapelle presso la Casa Circondariale “Lorusso Cutugno” di Torino e, dell’altrettanto lunga esperienza nella realizzazione di laboratori teatrali con persone che hanno subito un trauma cranico e mielolesione, a seguito di un incidente stradale, presso l’ospedale Maria Ausiliatrice e CTO di Torino.

Franco Carapelle attore e regista tra i fondatori della compagnia teatrale CAST e dell’attuale compagnia teatrale
TS Teatro e Società .
L’idea è quella di farmi conoscere. L’idea è quella di conoscere scuole nuove.

Sabato 16 gennaio è stato il giorno in cui ho conosciuto il Passoni. Da 25 anni propongo spettacoli alle scuole. Da 20 anni lavoro presso la Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino. Ho unito la mia esperienza con le scuole e quella con il carcere, e ho prodotto “I vecchi vagoni”. Uno spettacolo che tratta il tema del bullismo.

Incontro la 4E. Classe numerosa (almeno per essere una quarta). Solito stile “da dopo intervallo”. Qualche studente già in classe, alcuni arrivano dopo, altri molto dopo. Il solito. Vengo presentato dalla prof.ssa Testa e Capra e inizio.

Parlare davanti ai ragazzi non è mai stato un problema. Ma all’inizio non sai mai quale possa essere la reazione. Alcuni fanno finta di nulla. Devono darsi un tono. Dare l’impressione che quello che sto per raccontare a loro non interessa. Ma sono ragazzi, giovani. Li capisco, ero come loro, 1000 anni fa ero come loro.

Inizio con il parlare della scuola e faccio finta di essere uno di loro, li imito. Iniziano a ridere. Guardarsi allo specchio fa sempre ridere. Perché scopriamo i nostri difetti. Vale la pena di riderci su. Poi parlo di quanto siamo influenzati dalle pubblicità e verificano che spesso si fanno delle cose senza volerlo, acquistiamo oggetti solo perchè ci viene detto che in quel modo miglioriamo. Ma la felicità la si ottiene con amici veri, con amori veri, con passioni vere. Non attraverso oggetti.

Infine parlo di amicizia e di carcere. Mi sembra una classe attenta (lo dimostrano le numerose domande finali) e soprattutto con la voglia di conoscere, scoprire, scoprirsi, mettersi in gioco. L’incontro dura due ore, ma passano in fretta. In modo piacevole, sereno, come il magnifico cielo che si vede dalle loro finestre. Limpido, come il loro giovane, ma già maturo, modo di pensare. Buona vita a tutti.

fotografie di Marco Curiale 4E

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