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Programmazione filmica dal 04-02-2016 di Circuito Cinema Torino
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PROIEZIONE PER LE SCUOLE AL CINEMA MASSIMO UNA VOLTA NELLA VITA (Les héritiers) di Marie-Castille Mention-SchaarMartedì 23 febbraio, ore 10,30
PROIEZIONE PER LE SCUOLE AL CINEMA MASSIMO UNA VOLTA NELLA VITA
(Les héritiers)
Di Marie-Castille Mention-Schaar
Martedì 23 febbraio, ore 10,30
proiezione riservata alle scuole secondarie di II grado
Ispirato a una storia vera. Liceo Léon Blum di Créteil, città nella banlieue sud-est di Parigi: una scuola che è un incrocio esplosivo di etnie, confessioni religiose e conflitti sociali. Una professoressa, Anne Gueguen (Ariane Ascaride), propone alla sua classe più problematica un progetto comune: partecipare a un concorso nazionale di storia dedicato alla Resistenza e alla Deportazione. Un incontro, quello con la memoria della Shoah, che cambierà per sempre la vita degli studenti
Ingresso € 5.00 a studente, gratuito 2 insegnanti per classe
Prenotazione obbligatoria: inviare scheda adesione allegata a didattica@museocinema.it
Cinema Massimo, sala Uno – Via Verdi, 18 Torino
Info:
www.museocinema.it/museo_e_scuola.php?id=29
trailer:
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mostra di prossima apertura dal titolo “SPIRITELLI, AMORINI, GENIETTI E CHERUBINI.
Cari Professori,in occasione della mostra di prossima apertura dal titolo “SPIRITELLI, AMORINI, GENIETTI E CHERUBINI. Allegorie e decorazione di putti dal Barocco al Neoclassico”, il Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto (Via Po, 55) propone un nuovo percorso dedicato alle scuole secondarie di Primo e Secondo grado:
Il percorso avrà la durata di 2 ORE: dopo una prima presentazione introduttiva del tema di angeli e puttini nella storia dell’arte in sala conferenze, seguirà, come di consueto, la visita guidata alla mostra.
Costi: € 5,00 a studente
€ 3,00 per possessori Abbonamento Musei
Per informazioni e adesioni:
tel. 011.837.688 int. 4
didattica@fondazioneaccorsi-ometto.it
Giuseppina Giamportone
Servizi Educativi
Fondazione Accorsi – Ometto
Via Po, 55 – 10124 Torino
tel. 011.837688 (int.4) (da mart. a ven. 10-13, 14-18)
didattica@fondazioneaccorsi-ometto.it
www.fondazioneaccorsi-ometto.it
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nuova iniziativa del Museo Nazionale del Cinema, THE CITY I LIKE
vi segnaliamo la nuova iniziativa del Museo Nazionale del Cinema, THE CITY I LIKE Un bando di Media Education rivolto ai ragazzi 14-18 o iscritti alle scuole superiori di II grado. L’attività è pensata per il coinvolgimento diretto dei ragazzi, se voi riusciste a farvi mediatori dell’attività potremmo coinvolgere un numero superiore di ragazzi.
Il bando vive su una pagina facebook https://www.facebook.com/TheCityIlike che animiamo dal Museo del Cinema e dal PAV con contenuti didattici utili per partecipare al bando. La strategia di divulgazione è quella di far confluire sia gli insegnanti che i ragazzi sulla pagina FB e lì interagire tutti insieme nella tipica modalità “social”.
Obiettivo educativo del bando è quello di incentivare il potenziale creativo dei ragazzi e la loro capacità di produrre audiovisivi su temi didatticamente rilevanti.
Il bando è strutturato per essere interdisciplinare, vi suggeriamo di leggere il tema del bando per capire come può essere declinato sulle vostre classi.
L’idea di base è quella di fornirvi uno strumento trasversale che susciti l’interesse dei ragazzi perché finalizzato a un bando in cui si possono ricevere alcuni premi e menzioni.
Se il bando ha suscitato il vostro interesse vi preghiamo di mettervi in contatto scrivendoci a thecityilike@museocinema.it, se lo desiderate possiamo raggiungervi nelle vostre classi per una breve ma incisiva presentazione del bando.
Grazie a tutti per la cortese attenzione,
Roberta Zendrini
Servizi Educativi
Museo Nazionale del Cinema
Via Montebello, 22 – 10124 Torino
Tel. 011.8138.531 – Fax 011.8138.530
Cell. + 39 347 9188535
email: didattica@museocinema.it
www.museocinema.it
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VIAGGIO A CRACOVIA AUSCHWITZ classe 4H a cura della Prof. Bicego
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Venerdì 5 e sabato 6 febbraio 2016 ore 21, a Grugliasco, Chalet Allemand del Parco Culturale Le Serre, la stagione 2015_2016 “l’insostenibile leggerezza del like” ospita l’anteprima dello spettacolo Il Maestro. Una storia di Judo e di vita, progetto curato da Eleonora Frida Mino,
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VIAGGIO A CRACOVIA AUSCHWITZ classe 4H a cura della Prof. Bicego
4 febbraio: visita al ghetto, al museo di Schindler e a Nowa Huta
Piazza martiri del ghetto: monumento ai caduti
Foto Piazza martiri del ghetto al termine della deportazione
Presepe durante l’occupazione nazista
Elenco ebrei salvati da Schindler
la 4H e i docenti Bicego e Gizzarelli domani ritornano a Torino
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VIAGGIO A CRACOVIA AUSCHWITZ classe 4H a cura della Prof. Bicego
3Febbraio
visita ai campi di Auschwitz e Birkenau
Varcare il cancello, percorrere le medesime vie, vedete i loro oggetti… Non esistono parole e immagini adeguate per questo abbiamo deciso di inviare 3 sole immagini, a nostro avviso simboliche.
Pomeriggio dedicato alla visita delle miniere di sale di Wieliczka, patrimonio dell’UNESCO
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VIAGGIO A CRACOVIA AUSCHWITZ classe 4H a cura della Prof. Bicego
2 febbraio: CRACOVIA
Kazimierz è un quartiere con molti locali per i giovani, interno di SINGER
In tarda mattina si va sulla
collina di Wawel per la visita del castello.
All’ingresso ci accoglie il DRAGO simbolo della città
Karolina ci spiega la storia di Cracovia e di Wawel
Nel cortile rinascimentale del castello di Wawel. Qui vi è l’accesso per ammirare la Dama con l’ermellino di Leonardo … VIETATO FOTOGRAFARE…
Accontentatevi del biglietto di ingresso. Dopo un ottimo ed abbondante pranzo si riparte: visita di Cracovia
Chiesa di Sant’Andrea, la più antica della città
A Cracovia gli addobbi natalizi durano sino alla Candelora… oggi
La chiesa di San Francesco dove pregava Wojtyla prima di essere papa
La finestra da cui si affacciava papa Giovanni Paolo II
Collegium Maius la prima università della città
Collegium Maius
poi nella piazza centrale del mercato
4 H davanti EROS BENDATO
Ed ora in albergo a lavorare suddivisi nei gruppi di ricerca …
I LAVORI DI GRUPPO… in versione sintetica
Visita al cimitero ebraico
La Vistola
Castello di Cracovia: il fiume sottostante,la Vistola lunga 1047km. La Vistola attraversa tutta la Polonia e sfocia nel mar Baltico, fungeva da via di trasporto con chiatte in legno, le quali trasportavano sale, rame, piombo. Ora è diventato un fiume turistico con battelli-ristoranti.
Statua Drago di Cracovia: quando a Cracovia non c’erano ancora i re ma solo il principe Crac, arrivò un drago che si stabilì in una grotta. Un giorno si presentò davanti al principe un calzolaio che si propose per uccidere il drago. Il calzolaio costruì un’esca a forma di pecora con al suo interno zolfo, il drago dopo aver inghiottito la “pecora” bevve per il bruciore, dal fiume, per sette giorni e poi esplose. La sua testa fu ritrovata nella chiesa dei Camaldolesi.
La collina e castello hanno lo stesso nome: Wawel= luogo asciutto innalzato sopra le paludi, il castello è in una posizione che garantisce un’ottima osservazione circostante, la vicinanza del fiume garantiva una difesa naturale. Tutto iniziò nel 1038 quando fu distrutta la prima capitale polacca dalla Boemia (ghiniesgo), nella cattedrale venivano conservate le ossa del patrono. Cracovia accoglie allora il principe divenendo capitale della Polonia, chi teneva in mano il trono di Cracovia teneva in mano tutto il paese, nel cortile si vedono i resti di due chiese: San Michele e San Giorgio, il centro era tutto edificato ma non fu conservato. A causa delle spartizioni della Polonia, il castello divenne cittadella degli austriaci che fecero abbattere gli edifici per creare uno spazio militare (cancellato sotterrando gli edifici), vennero costruite anche mure militari e un ospedale militare (parte più antica bastioni dove è posto il drago).
Venne a risiedere anche il governatore generale nazista, il quale fece edificare un edificio per raccogliere la sua amministrazione (l’85% sono ricostruzioni)
Cortile rinascimentale del castello: veste rinascimentale trasformato da Berrecci, prima era gotico, venne aggiunto un altro piano di rappresentanza il quale è il doppio del primo piano, nella parte sud si trovano ancora residui del fregio che raffigurava re/regine, nel 1595 avvenne un incendio che distrusse una parte del castello, le fiamme furono fermate dal taglia fuoco.
Nell’ingresso della cattedrale di Wawel, in fondo a sinistra sono appesi ad una catena di metallo degli “ossicini”, i quali sono stati ritrovati nel fiume e appartengono ad animali preistorici, essi sono utilizzati come amuleti per difendere la cattedrale dalle forze del male; quando cadranno ci sarà la fine del mondo (mammut/balena/rinoceronte).
DIARIO DI BORDO: 02/02/2016
Gruppo: Alice Poggio,Ludovica Trevisan,Giulia Granchelli,Cecilia Geninatti,Alice Rosso,Alice Arrichiello e Carlotta Tritto.
Arrichiello si è occupata di prendere gli appunti durante la spiegazione della guida Carolina.Trevisan,Poggio e Geninatti si sono occupate delle foto.Alle 17.10 ci siamo ritrovate in camera per riordinare appunti,allegare foto e decidere come impostare gli argomenti principali del compito e del diario di bordo.
La riorganizzazione di foto e appunti è stata suddivisa in maniera omogenea.
INIZIO LAVORO secondo gruppo
La mappa del quartiere ebraico
Una delle 8 sinagoghe
[2/2/2016, 18:41] wilma bicego: Sinagoga di Isacco
Sinagoga barocca anni 30 del ‘600, adesso sala di esposizioni
La leggenda ebraica racconta di Isacco, un uomo povero che non aveva un lavoro né un modo per mantenere la propria famiglia. Una notte sognò il ponte di Praga sotto il quale vi era una cassa di monete d’oro, inizialmente non diede importanza ma dopo aver fatto lo stesso sogno per quattro notti, decise di partire per Praga. Una volta arrivato trovò il ponte circondato dai soldati e capì che non vi era speranza d’accesso. Girando numerose volte il ponte attirò l’attenzione di un soldato al quale raccontò il proprio sogno; questi gli disse che aveva sognato per due notti consecutive un certo Isacco da Cracovia che sotto il pavimento della stufa teneva una cassa piena d’oro. Isacco lasciò subito Praga e cercando sotto la stufa trovò la cassa piena di monete diventando così il più ricco della città e per ringraziare Dio fece costruire questa sinagoga.
[2/2/2016, 18:44] wilma bicego: Kazimierz era un paese intermedio fra Cracovia e la Miniera del Sale, situata nella zona sud della città. Prende il nome del re Casimiro III il Grande, suddivisa in città dei mercanti e dei ricchi. Il fiume Vistola, che circonda la città, era una difesa naturale da ovest, sud ed est. Fino alle fine dell’ottocento vi erano due corsi d’acqua; quello secondario era considerato poco igienico e fu interrotto dal J. Dietla (sindaco e professore universitario), adesso è considerata una delle vir principali, prende il nome di Strawilślna. Cracovia aveva una comunità ebraica già dal XII sec. Giovanni Olbrat con un decreto trasferì tutti gli ebrei a Kazimierz assegnando loro una delle vie denominata “La via larga”. Vi era una convivenza culturale fra le due comunità: cristiani ed ebrei. Inizialmente gli ebrei presenti erano 70.000, dopo la seconda guerra mondiale ne rimasero solo 2.000-3.000, ora sono solo 150. Nel 1941 si creò il ghetto ebraico oltre il fiume, durante l’occupazione nazista . Secondo loro gli ebrei erano portatori di malattie. Nel 1943 la città venne evacuata e gli ebrei furono trasferiti nei campi di concentramento.
La maggior parte degli edifici appartenevano agli ebrei, con l’arrivo dei nazisti furono evacuati e abbandonati. Dopo la seconda guerra mondiale ci fu l’occupazione sovietica e diedero queste case ai senzatetto.
Casa tipica ebraica che fa vedere il campanile di una chiesa cristiana. Ciò fa capire il rapporto fra le due comunità. Il regista Spielberg decise di girare delle scene del film Shindler list all’interno di questo edificio
Sinagoga Remu’h
Costruita nel 1552 da una famiglia ricca ebraica che arriva dalla Germania, questo luogo di culto , costruito dal padre per il figlio Mosè Isserles, è stato un famoso rabbino.
La tomba di Mosè presenta il rilievo di una corona che simboleggia saggezza divina, delle pigne che rappresentano la fertilità e l’apertura mentale. I foglietti inseriti sono delle preghiere rivolte a Mosè perché era un saggio intermediario.
I sassi messi sopra le tomba simboleggiano una vita eterna.
Nelle altre tombe si possono vedere altri simboli: le mani, il leone, le candele e il cervo.
La parola Remu è composta da due parole: rabbino e Mosè.
Nella sinagoga vi sono gli elementi ebraici tra cui l’Haron Hakodesh (nicchia dove viene conservata la Torah, sempre in posizione verticale e chiusa) , la bima (posto dove si posiziona il rabbino o colui che canta e legge il testo sacro, è una ricostituzione l’originale fi distrutta durante la II Guerra Mondiale).
La sinagoga è anche un centro culturale frequentata ancora oggi. È l’unica sinagoga dove avvengono le cerimonie tradizionali ebraiche.
Nel nostro gruppo hanno collaborato: Riña Masa, Martina Donato, Elisa Tomasini, Dawon Kim, Tatiana Saruc, Delia munafò e Giulia Cordaro.
Martina Donato ha preso appunti su un dispositivo elettronico e scattato delle foto, Elisa Tomasini ha scattato le foto con la macchina fotografica, Delia Munafò ha scattato delle foto, Dawon Kim e Tatiana Saruc hanno preso preso appunti, Giulia Cordaro ha fatto delle foto.
Ci siamo ritrovati nella camera di Masa, Donato e Tomasini, cominciando verso le 17 la stesura della relazione sul quartiere ebraico di Cracovia, Kazimiertz.
Abbiamo cominciato con il raggruppare tutti gli appunti e le foto migliori e tutte insieme abbiamo collaborato per la relazione mettendoci ognuna del proprio.
INIZIO TERZO e ultimo gruppo
Chiesa san Pietro e Paolo, chiesa dei gesuiti
La chiesa più antica, fortificata per dare riparo in caso di pericolo
[2/2/2016, 19:01] wilma bicego: La cattedrale di Wawel con la cupola d’oro
[2/2/2016, 19:01] wilma bicego: Queste sono le nostre immagini.
Foto by: Alessandro Aimone & Tarek Abou
Commenti by: Edoardo Marin & Francesco Bini
Relazione by: Riccardo Becchi
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VIAGGIO A CRACOVIA AUSCHWITZ classe 4H a cura della Prof. Bicego
2 febbraio: CRACOVIA
Mattina dedicata alla visita del quartiere ebraico di KAZIMIERZ
La zona in cui è stato ambientato Schindler list
Tomba di rabbino: lo si deduce dalla raffigurazione delle mani (in basso a SX).
Davanti al “muro del pianto”, recinzione realizzata con resti di antiche tombe.
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