Lo ZEN: anatomia di un ghetto

di Bianca Serra 3^D
del Primo Liceo Artistico Statale di Torino

“ZEN ( Zona Espansione Nord) è un quartiere di Palermo costruito in edilizia popolare,  diviso in Zen 1 e Zen 2, due aree con diverse peculiarità costruttive”.
Questa è la scarna descrizione del progetto teorico  e abitativo. Il progetto dell’architetto Vittorio Gregotti è del 1969, su committenza  dell’IACP (istituto autonomo case popolari di Palermo).
Esso è stato concepito anche per ospitare le famiglie del centro storico della città colpito dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e dai danni del terremoto del ’68. I fabbricati erano stati progettati  con una struttura architettonica a insulae ( fabbricati concepiti come unità autonome) su  tre file di sei insulae ciascuna, ogni insula formata da quattro corpi di tre piani di alloggi separati da tre strade interne e con una torre centrale di altri tre piani; nel piano terra servizi collettivi e spazi porticati. I temi principali del progetto erano: riprendere la concezione delle strade e della parte storica della città.
Nel corso degli anni i progetti hanno subito pesanti variazioni, le tre file di abitazioni sono diventate quattro. Ancora oggi, il quartiere è quasi  privo di servizi riguardanti istruzione, attrezzature interne  e spazi aggregativi. Nel progetto iniziale i servizi erano collocati a Nord e a Sud delle insulae e comprendevano  un centro collettivo, dove ci sarebbero stati albergo, chiesa, supermercato, biblioteche, uffici pubblici e privati, costruito intorno a una piazza sopra elevata.  Per quanto riguarda le scuole, erano previsti un complesso che comprendeva scuola materna, elementare e una media e un altro con una scuola materna e una elementare; gli asili nido erano stati inseriti all’interno dell’insula abitativa con spazi verdi.
Le tre aree di servizi non sono mai state costruite, le scuole sono state collocate  per lungo tempo in un complesso comprendente una scuola elementare di 20 aule che include una materna di 3 aule; solo nel Settembre del  2000 è stato costituito L’Istituto Comprensivo Statale “Giovanni Falcone”, che comprende tre ordini di scuola: dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado.
Si possono distinguere ,attualmente, due aree: lo ZEN 1 e lo ZEN 2; lo ZEN 1 è abitato da una popolazione più anziana e ci sono negozi e botteghe. Nello ZEN 2 non ci sono negozi, non ci sono fognature: il nulla; il futuro negato.
Lo Zen è ora uno dei principali simboli di degrado urbano e di marginalità sociale di Palermo; in questo quartiere la situazione sociale è estremamente difficile: bassa scolarizzazione, precarietà economica, delinquenza e presenza della mafia che lo utilizza come nascondiglio o magazzino.
Non è per niente facile crescere in questa zona, il percorso scolastico è a dir poco irregolare, i bambini sono abituati a giocare tra carcasse di auto e spazzatura: un altro mondo rispetto alla “città” di  Palermo, un mondo chiuso in se stesso, simbolo della periferia isolata  e mai completata nelle sue fasi di urbanizzazione.
Lo Zen soffre della mancanza di servizi essenziali;  addirittura mancano le fognature in gran parte del quartiere e gli alloggi sono occupati illegittimamente, per via della disattenzione da parte dello Stato.
Il quartiere è etichettato come uno dei peggiori esempi italiani di degrado urbano, vero e proprio dormitorio, dove convivono criminalità, assenza di servizi e disagio sociale.
La popolazione dello ZEN è il 4% rispetto a quella di Palermo; gli immigrati sono molto pochi (il 3,5% degli abitanti).
Il tasso di scolarizzazione è scoraggiante: un bambino su cinque alle scuole medie non raggiunge il successo scolastico.
La percentuale di analfabetismo degli abitanti dello ZEN è il doppio rispetto a quella degli altri Palermitani.  Come è facile attendersi in una condizione sociale così degenerata, la normalità allo ZEN 2 è non avere un lavoro regolare, da ciò derivano vari problemi di legalità; avere una pensione di invalidità o di anzianità diventa un modo per mantenere la propria famiglia.
Nonostante le opere di miglioramento del quartiere, ancora in corso in seguito alle denuncie e critiche dei Media, delle Istituzioni scolastiche e religiose, la situazione rimane tuttora allarmante.
In questi ultimi anni, molte sono state le iniziative di recupero scolastico, le attività sportive, ludiche, promosse da associazioni di volontariato sia laiche, che religiose.
Gli istituti scolastici Sciascia e Falcone sono particolarmente impegnati sul territorio e proprio per questo sono stati bersaglio di atti vandalici che hanno distrutto aule e palestre. Recentemente, il Ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo,  ha dedicato la sua attenzione alla realtà palermitana  e al quartiere ZEN, nella convinzione che solo dalla legalità e dall’impegno nel fornire ai giovani alternative culturali possa emergere un futuro diverso per questa città così ferita.

Fonte immagine : http://www.yourban.net/

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