reportage Origami di Enea Barberis Jalla

Origami – Spirito di Carta
A cura di Enea Barberis Jalla

Veri e propri gioielli si possono ammirare nelle storiche cantine di Palazzo Barolo, già note per il valore delle mostre che ospitano.
Gioielli realizzati in un materiale leggendario quanto quello convenzionale.
È la carta a dare vita a creazioni stupefacenti, e sono le mani di artisti ideatori e artisti piegatori, non necessariamente coincidenti, a modellarne le forme e i particolari.

La mostra, organizzata dall’associazione italiana Yoshin Ryu, che si occupa di cultura giapponese, ospita oltre 300 origami, appartenenti agli ambiti più disparati: animali, creature mitologiche, costruzioni geometriche e, come già accennati, gioielli.
Si possono distinguere tre aree tematiche principali: rappresentazione del mondo, oggetti matematici geometrici e totem simbolici, trai quali ricordiamo la gru della pace, famosa poiché si narra che realizzando mille gru per una persona cara ammalata, questa si ristabilisca.
Nelle varie aree sono stati disposti video esplicativi che aiutano ad entrare nell’ottica migliore per apprezzare la particolarità e la raffinatezza di queste creazioni.

Il termine “origami” deriva dal giapponese oru (piegare) e kami (carta).
L’arte dell’origami mira alla realizzazione di forme e figure di ogni genere mediante la piegatura di un foglio di carta.
Tale attività si ritiene risalga al I secolo d.C., con l’invenzione della sua materia prima in Cina, importata poi in Giappone intorno al VII secolo.
Dal momento che all’epoca il supporto cartaceo vero e proprio era poco diffuso data la sua preziosità, possiamo presupporre che l’origami non sia nato per hobby, bensì all’interno di un contesto culturalmente molto elevato e probabilmente in parte religioso.
Una cosa tuttavia non esclude necessariamente l’altra.

Chi realizza un origami opera una forma di autoanalisi involontaria.
Piegare la carta, per un profano può essere molto interessante e divertente o molto frustrante.
Con la pratica si impara tutto ma è proprio in questo processo di formazione che chi lo compie incontra una parte di sé e del proprio carattere forse ancora poco conosciuta.

Ciò che è certo è che è un’attività che fa bene all’anima ed è portatrice di pace e tranquillità, e in un’epoca scossa da eventi drammatici come la nostra, acquisisce ancora maggior valore.

I Licei Artistici Torinesi sono stati invitati a partecipare ad un concorso teso alla realizzazione di opere collegabili all’argomento della mostra.
Tra questi alcuni studenti del Liceo Artistico – Liceo Musicale – Istituto d’Arte Aldo Passoni di Torino hanno partecipato presentando creazioni provenienti dai laboratori di Moda e Arte della Stampa, Restauro del Libro e Arti Figurative.
È evidente la formazione di base degli studenti, ma lo è altrettanto la capacità degli stessi di riadattare le competenze acquisite all’ambito nel quale si sono trovati ad operare, peculiarità questa che si spera possa essere il loro cavallo di battaglia in un futuro ormai prossimo.

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