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Relazioni sul percorso didattico svolto presso la Biennale di Architettura di Venezia a cura della Prof. Marazza (relazione di Sara Modugno 4H)
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Relazioni sul percorso didattico svolto presso la Biennale di Architettura di Venezia a cura della Prof. Marazza (relazione di Giuditta Grasso 4H)
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Inaugurazione della mostra “Dylan Dog 30″17 Novembre 18:00 Pinacoteca Albertina
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Racconto breve di Adriana Nicole de Vincenzo 5aB-Libro, acura del Prof. Veneziano
Treno della Memoria- Febbraio 2016
Brividi, lacrime, sofferenza e voglia di distrarsi.
Non sembra vero quello che di più macabro e
spaventoso è accaduto in quei posti, che tanto
lontani ci sembrano.
Un cammino di conoscenza, un viaggio, è stato
il mio, che toglie quel velo di grigiore e che rende
più nitida la realtà. Al tempo stesso, passo dopo
passo, fa crescere la rabbia e da vera consapevolezza
di ciò di cui è veramente capace un uomo.
Un essere umano in grado di disumanizzare un suo simile,
forse meno alto, meno biondo, meno bello, meno Ariano.
Questo è stato Auschwitz: non il maggior numero di uomini
uccisi in un campo di concentramento, ma il maggior numero
di uomini disumanizzati. E’ questo il vero male , perchè di uomini,
donne e bambini uccisi ne sentiamo tantissimi, ogni giorno,
molti più di quelli di Auschwitz.
La disumanizzazione è il vero male del famigerato Lager.
Il privare ad una persona del suo essere uomo.
Un viaggio che, oltre ad aprire gli occhi sul passato, mira a
mettere in guardia soprattutto sul presente e sul futuro, tenta,
in ogni modo, di aprire la mente ed elaborare una posizione al
riguardo, ad avere un pensiero personale, smettendo così di
seguire la massa.
Passo dopo passo si inizia a scorgere quell’odore che si ha
sotto il naso quando si percorrono quei pezzi di storia, una
“puzza” di sofferenza.
E’ impressionante quel che sente il naso quando entra in
quelli che, un tempo, erano i dormitori.
I brividi che si sentono quando si passeggia in quei luoghi di
dolore.
Cerchi di immedesimarti, ci provi.
Sei li col tuo piumino caldo, la tua sciarpa, il cappello e i tuoi
indispensabili guanti.
Fai un passo indietro e pensi ad una ragazza della tua età , nel campo di concentramento,
di peso in media 35/40 Kg, con il suo pigiama strappato e i suoi zoccoli aperti.
E in quel momento che senti il vero freddo, forse prima sentivi fresco alle gambe e alle spalle,
ma, tutto sommato, sei coperta, ora no.
Ora ti senti gelare, come se fossi in una vasca piena di ghiaccio.
E’ in quell’ “immedesimarsi” per un attimo, che ti fa congelare completamente.
Ripercorrere i loro passi e fare fatica, pensare che i tuoi anfibi non bastano; poi ripensi
ai loro zoccoli, duri e sicuramente poco pratici.
Il dolore, l’angoscia e la crudeltà subita gira nell’aria.
Nell’aria, ma anche sotto i tuoi piedi, un grosso peso sulle spalle, mentre visiti quei posti.
L’immensità di Birkenau.
Quasi cento cinquanta campi da calcio.
Impressionante come vedi l’inizio di quel campo, ma non la fine.
Passi incerti in quel boschetto che ha un non so che di spirituale.
Il Boschetto delle Betulle. Un silenzio che fa venire i brividi, pietrifica.
Una pace che impressiona. Come può esserci pace in un posto del genere?
La sofferenza che permane lì è proprio quella che crea quella strana atmosfera.
Ossa di pochi deportati che non arrivano nei forni. Altri ebrei riuscirono a seppellirli lì;
e proprio lì, sotto i tuoi piedi, ci sono ancora della anime innocenti.
Corpi di donne e uomini condannati senza un vero e proprio motivo.
Quelle vetrine contenenti di tutto: scarpe validie, pigiami e capelli.
Già, proprio quei capelli con cui creavano teli.
E’ smisurata la vetrina che li contiene.
Quei capelli, quelli che hanno suscitato in me dolore, un dolore che i libri di scuola non
possono farmi neanche immaginare.
Un dolore che provi solamente entrando in quelli sala e solamente stando davanti a quell’orrore.
Il dolore che senti davanti alla statua degli ottantotto bambini di Lidice.
Quel paesino preso a caso da Hitler e fatto saltare in aria un po’ per vendetta e un po’ per paura.
Non ho intenzione di continuare a scrivere quello che ho provato, certe cose sono solo mie.
Una parte l’ho lasciata su quel pullman, un’altra me la porterò sempre dentro e vorrei lasciarla lì,
magari incuriosendo chi legge, perchè il treno della memoria mi ha insegnato a non rispondere
con l’odio all’odio ricevuto, il male come risposta al male a lungo andare, ci svuota.
Mi ha dato stimoli a fare sempre meglio e ad arricchire la mia conoscenza, l’ignoranza è
manipolabile, la cultura no.
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CONCORSO NEW DESIGN 2016
di Giulia Poltronieri, Beatrice Rocca, Tatiana Saruc
Noi allieve del Passoni, Giulia Poltronieri, Beatrice Rocca e Tatiana Saruc, siamo state scelte per merito a rappresentare i nostri rispettivi indirizzi alla premiazione del concorso New Design 2016. È stato bellissimo essere invitate quattro giorni completamente spesati a Venezia.
Accompagnate dalla professoressa Cosetta Zanconato, siamo partite alle ore 11:19 del 18 ottobre con il treno Frecciabianca, da Torino Porta Susa per Venezia.
Arrivo a Venezia ore 15:40, sistemazione all’Hotel Universo, per fortuna vicino alla stazione.
Subito dopo abbiamo preso visione della città.
Ore 18:00 riunione logistica con docenti e allievi, che avrebbe dovuto essere all’hotel, ma all’ultimo momento è stata spostata al liceo Foscarini, questo ci ha dato occasione di vedere un bellissimo liceo in un edificio storico di Venezia; sarebbe un sogno avere una scuola così!
Cena vicino all’hotel e nanna.
19 ottobre sveglia presto, colazione e via sul traghetto per arrivare a Murano, alla fonderia Mazzuccato per una dimostrazione sulle tecniche della lavorazione del vetro, parecchio interessante. Sempre con il traghetto, abbiamo raggiunto l’Arsenale, abbiamo fatto pranzo e poi visita alla Biennale.
Alle 16:00 inaugurazione della mostra New Design alle tese dell’Arsenale. Qui sono presenti un centinaio di prototipi e progetti scelti tra gli 800 partecipanti e ci sono anche i nostri lavori. È una bella mostra.
Ore 20:00 visita a Palazzo Vendramin Calergi, bellissimo edificio rinascimentale veneziano, attuale sede del Casinò di Venezia e del museo degli alloggi utilizzati da Wagner.
Cena a buffet nel magnifico salone delle feste. Ore 23:00 nanna.
20 ottobre ore 8:00 colazione, 8:30 bella camminata per raggiungere Ca’ Giustinian, dove, nella splendida sala delle colonne, abbiamo partecipato al convegno e alla premiazione del concorso New Design 2016. Non abbiamo vinto nulla e abbiamo l’impressione che il nostro progetto non sia stato capito a pieno, inoltre il nuovo tema del concorso New Design 2017 sarà “Il viaggio” e la nostra proposta per questa edizione è stata un kit da viaggio… siamo degli anticipatori…
Alle 13:00 abbiamo fatto pranzo al circolo ufficiali della caserma Cornoldi, bellissimo ambiente, buono il pranzo, scarsa invece l’organizzazione.
Ore 14:30 altra bella passeggiata per raggiungere i giardini dell’Arsenale e vedere i padiglioni della biennale di architettura. Peccato per la pioggia, il vento e il tanto freddo. Stanchissime abbiamo raggiunto l’hotel, cenato alle 20:00 e nanna alle 22:00.
21 ottobre, oggi c’è il sole, preparati i bagagli e fatta la colazione siamo andate a visitare Ca’ Pesaro, altro importante palazzo veneziano in cui è presente una mostra dedicata a Chanel, mostra un po’ concettuale, ma affascinante, soprattutto perchè ci è stata ben spiegata dalla nostra professoressa. Belle anche tutte le sale dedicate al museo dell’Oriente e la pinacoteca che raccoglie opere dalla fine del 1800 al 1900.
Anche perchè, guidate dalla professoressa Zanconato, abbiamo capito le opere.
Siamo fortunate perchè in questo giorno, Venezia è piena di luce, di colori e di riflessi, la guardiamo, godiamo, viviamo fino alle 14:00 poi prendiamo i bagagli e saliamo sul Frecciabianca per tornare a Torino.
Siamo rimaste affascinate da Venezia, ancor di più le due di noi che non l’avevano mai vista; i molti volti di questa città, i colori, le architetture, l’atmosfera romantica e fuori tempo ci hanno avvolto ed accompagnato nella nostra permanenza, le camminate faticose sono state ripagate dalle interessanti mostre.
È stata un’esperienza bellissima che rifaremmo con grande piacere.
Vogliamo ringraziare chi ci ha dato questa opportunità ed in particolare il Preside Giovanni La Rosa.
Torino 27/10/2016
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Luca Scarlini racconta “Carol Rama” a cura sella Prof. Gabri
La Professoressa Gabri segnala
agli studenti e insegnanti interessati a Carol Rama che mercoledì 16, ore 21, presso Binaria (Centro Commensale Via Sestriere 34 angolo corso Trapani, sede di Libera) ci sarà l’interessante occasione di ascoltare Luca Scarlini (eclettico e dottissimo storytelling ) che intratterrà il pubblico in modo divertente e coinvolgente sulla figura di Carol Rama, del linciaggio da parte della stampa nel secondo dopoguerra e della difesa assunta da Felice Casorati….L’appuntamento fa parte della serie Cammei : storie d’arte e di artisti in Piemonte.
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“FESTA DELLA LUCE” a Citerna (PG) a cura della Prof. Liliana Conti
In occasione della”FESTA DELLA LUCE” a Citerna (PG) , piccolo borgo medioevale,gli allievi delle classi IV e V dell’indirizzo Moda, hanno progettato una collezione di abiti liberamente ispirata alle protagoniste delle fiabe, esaltandone il carattere ed evidenziandone i loro diversi temperamenti.
Citerna 31/10/2016
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Dopo il sold-out del primo incontro con due storici inviati di guerra – Daniele Mastrogiacomo e Mimmo Càndito – Palazzo Madama propone venerdì 11 novembre alle 18.00 un nuovo evento, dove la voce sarà quella di due delle fotoreporter in mostra: Andreja Restek e Linda Dorigo, moderate da Luca Ferrua, caporedattore de La Stampa.
Un’occasione per riflettere insieme sugli scenari in cui attualmente si compiono guerre, conflitti e drammi sociali. Dalla voce di chi ha scelto di vivere quei conflitti da vicino, documentando attraverso le fotografie la realtà di quanto sta accadendo nel mondo.
I partecipanti all’incontro potranno visitare gratuitamente la mostra in Corte Medievale prima dell’inizio della conferenza, tra le ore 17.00 e le 18.00.
Andreja Restek, giornalista e fotoreporter di origine croata, è direttrice e fondatrice di APR news, quotidiano online che monitora il fenomeno del terrorismo nel mondo. Ha una lunga esperienza In diversi campi sociali, ma più recentemente si è dedicata a documentare gli eventi nei Paesi del Terzo Mondo e nelle zone di guerra come Siria, Ucraina, Crimea, Russia, Balcani, Africa. Sua l’idea della mostra, per riunire donne fotoreporter di tutto il mondo e condividere così il lavoro con il pubblico.
Linda Dorigo focalizza la sua ricerca sulla fede, la religione, le minoranze e sulla terra intesa come luogo nativo e di appartenenza delle proprie radici. Dal 2001 al 2014 ha vissuto a Beirut, dove ha lavorato al progetto Rifugio, dedicato alle comunità cristiane del Medio Oriente. Attualmente sta lavorando ad un progetto a lungo termine sul grande Kurdistan.
Palazzo Madama
Piazza Castello – Torino
Ingresso libero all’incontro fino a esaurimento posti disponibili.
Mostra in Corte Medievale aperta gratuitamente per i partecipanti all’incontro dalle 17.00 alle 18.00.
Info www.palazzomadamatorino.it
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