ARTE E/E’ CINEMA L’ARTE E IL CINEMA, L’ARTE E’ CINEMA : UN DILEMMA CONTEMPORANEO

di Jacopo Massara 3^D
del Primo Liceo Artistico Statale di Torino

Lontani ormai dall’idea degli anni Quaranta, in cui si considerava il Cinema una forma di spettacolo facile e banale, oggi si affronta il temadelsuo riconoscimento come forma d’Arte.
C’è chi pensa che il Cinema sia Arte, chi pensa che il cinema sia solo un mezzo per divulgare l’Arte, chi invece pensa che sia solo la tecnica del montaggio: l’operazione finale che dispone le inquadrature secondo l’ordine narrativo previsto dalla sceneggiatura.
Chi pensa che l’Arte può vivere con il Cinema.
Chi pensa ancora che l’Arte e il Cinema siano su piani diversi, che la prima sia al di sopradelsecondo: un dilemma, mille opinioni, nessuna risposta valida per tutti.
Ma l’arte è cosa ben diversa dall’Arte, così come il cinema è ben diverso dal Cinema!
Ci sono infatti tante arti, per esempio quella della pittura, quella del recitare, quella del cucinare, ma una sola Arte con la A maiuscola: quella che racchiude le espressioni artistiche migliori, che nutre lo spirito e coinvolge le emozioni.
Così come ci sono tanti cinema e quindi tanti film, ma un solo grande Cinema: quello che racchiude i film considerati capolavori della cinematografia, per tecnica, contenuto e recitazione, quel Cinema che come l’Arte eleva lo spirito e le emozioni.
Probabilmente, solo in alcuni casi quando parliamo di cinema possiamo anche parlare di Arte e solo l’uno e l’altra insieme possono elevare un film ad opera d’arte della cinematografia.
Il regista Federico Fellini affermava  che il Cinema era arte figurativa in movimento.
Il critico cinematografico Ennio Flaiano affermava che il Cinema era l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.
ll grande Akira Kurosawa si definiva “schiavo della settima arte” e per lui il Cinema racchiudeva in sé molte altre arti, avendo caratteristiche proprie della letteratura, connotati propri del teatro, un aspetto filosofico e attributi simili alla pittura, alla scultura, alla musica; non a caso Akira era stato da giovane un appassionato di letteratura, in particolare di William Shakespeare, e solo dopo un apprendistato nel campo delle arti figurative entrò nel cinema.
Ci sono infatti casi in cui è difficile pensare che Arte e Cinema non siano un tutt’uno: ad esempio nel film “Barry Lyndon” di Stanley Kubrick piuttosto che nei film surrealisti di David Linch.
Le diverse inquadrature della residenza dei Lyndon  con i suoi parchi, si riferiscono chiaramente  ai paesaggi della pittura inglese del ‘700; le immagini vengono riproposte in maniera quasi maniacale, con gli esatti colori caldi delle tele fonte d’ispirazione, essi sembrano addirittura spennellati sullo schermo.
Stanley Kubrick ha creato il suo film attingendo da famosi dipinti, come “Malvern Hal” di John Constable,  “La passeggiata del mattino” di Thomas Gainsborough, “La colazione” e il “Contratto del matrimonio” di William Hogarth, l’ “Incubo”del pittore svizzero Johann H.Fussli.
Le atmosfere sono state ricreate a  regola d’arte anche negli interni; nelle scene notturne per esempio l’unica luce utilizzata sul set  è quella delle candele, così come s’illuminava nel ‘700. Durante le riprese Christiane, la moglie di KubriK che è pittrice, dipinge alcune scenedelfilm; in questo caso  è la pittura che attinge dal cinema.
Se “Barry Lyndon”di Kubrick cita l’arte del‘700, il cinema di David Lynch, con le sue  ossessioni e inquietudini,  si riferisce  invece all’Arte contemporanea.
Anche lui inizia a far cinema dopo aver studiato pittura ma, a differenza di altri registi,  non abbandonerà mai quest’ultima.
Egli è regista e pittore, fotografo e disegnatore, attore e designer sonoro, quello che si definisce un artista completo che fa cinema.
David Lynch afferma  che i suoi film si nutrono della sua Arte e allo stesso tempo nutrono la sua Arte.
Io che sono solo uno spettatore, affermo che sia l’Arte che il Cinema  d’autore nutrono intellettualmente  la nostra persona e questo  mi basta per risolvere questo dilemma.

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