Mostra GAM : “Fang Lijun. Il precipizio sopra le nuvole”

di Erika Giudi 5^As
Liceo Artistico – Musicale – Istituto d’Arte “Aldo Passoni” di Torino

Giovedì 27 settembre 2012 le classi 4^Es e 5^As dell’Istituto Aldo Passoni si sono recate presso la GAM (Galleria d’Arte Moderna) allo scopo di incontrare una forma d’arte a loro poco nota: L’arte orientale.
FANG LIJUN protagonista di questa mostra è stato uno dei principali esponenti del Realismo Cinico, corrente artistica sviluppatasi in Cina nel corso degli anni novanta.
Uno stile virtuoso, variegato con una grande impronta figurativa che offre un grande impatto visivo ed emotivo.
Rappresenta la natura e la società nei suoi aspetti piú terrificanti con cieli cupi e inquinati popolati da insetti ma al contempo presenta  anche soggetti gioiosi e colorati.
Questo contrasto conferisce una doppia lettura alle sue opere, infatti non sempre ciò che appare vivace e armonioso avrà necessariamente un risvolto positivo, ma al contrario potrebbe nascondere grandi ambiguità.
L’artista attraverso le sue opere affronta temi che hanno profondamente segnato la sua vita e quella della “sua” Cina, in particolare la Rivoluzione Culturale e il grande Boom economico.
Entrambe hanno portato grandi difficoltà di tipo politico, sociale e ambientale, forti repressioni per chi si opponeva a un tipo di sistema economico fondato sulla comunanza dei beni di produzione o a chi si opponeva agli elevati ritmi produttivi imposte dalle grandi industrie di stato.
L’accelerazione del sistema industriale ha provocato l’inquinamento dei mari, dei fiumi, dell’aria e un conseguente aumento di malattie e problemi ambientali.
Nell’opera 2006.7.1. (olio su tela, 250×360) Fang Lijun esprime la sua totale assenza di speranza e di futuro per le nuove generazioni dipingendo un bambino all’interno di una bolla che rappresenta l’unico ambiente sicuro rispetto all’ambiente inospitale minacciata da giganteschi insetti, dipinti con grande virtuosismo tecnico, su uno sfondo che ricorda apocalittici cieli barocchi.
Per approfondire i temi dell’autore: La rivoluzione culturale cinese; gli anni del boom economico in Cina; i diritti dei lavoratori in Cina e l’economia mondiale.

Le nostre foto :
– Sarah Falanga : Foto

Pubblicato in Visite | Lascia un commento

Commento sul concerto dell’orchestra Pequeñas Huellas tenutosi il 24/10/12 al Teatro Colosseo di Torino.

a cura di Enea Barberis Jalla 4^Bs.
Liceo Artistico – Musicale – Istituto d’Arte “Aldo Passoni” di Torino

Come commentatore, mi sento in dovere di illustrare i fatti nel modo più preciso e fedele possibile.
In questa particolare occasione tuttavia, date le emozioni che ho provato insieme a tanti altri, questo compito mi risulta più difficile del solito, e non nego che mi trovo decisamente a corto di parole (cosa che non mi accade spesso).
Spero, nonostante questo, che il mio operato riesca a descrivere adeguatamente ciò che ho visto e udito.

Mercoledì 24 ottobre 2012, ho avuto il piacere di essere tra coloro che hanno assistito al concerto dell’orchestra Pequeñas Huellas, composta da bambini e ragazzi appartenenti ad innumerevoli etnie diverse, ma legati, cionondimeno, dalla passione per la musica ed il desiderio comune di creare un mondo sereno, pacifico e migliore per tutti.


Pequeñas Huellas (piccole impronte) è un progetto nato nel 2004 a L’Avana, Cuba, luogo ove la violista da gamba e docente di musica al conservatorio di Torino, Sabina Colanna-Preti, si era recata con l’intento di permettere un incontro musicale tra bambini cubani ed italiani.
Prima dell’inizio del concerto finale al termine del tour di quindici giorni, a cui avevano partecipato i bambini che avevano aderito all’iniziativa della signora Colonna-Preti, la sua figlia maggiore, Margherita, allora appena undicenne, espresse il desiderio di dare il benvenuto al pubblico (composto da non meno di millecinquecento persone), dicendo qualche parola.
Nessuno dei presenti si sarebbe mai aspettato la profondità del messaggio di Margherita, che in poche, semplici ma toccanti parole, espresse l’importanza della comunicazione tra persone, popoli e tradizioni differenti attraverso la musica, e chiese agli “adulti” di aiutarli in questo intento: i bambini di tutto il mondo, benché privi dei mezzi necessari a portare a compimento il loro progetto, sentivano l’urgenza di viaggiare di nazione in nazione, per portare un messaggio di pace e fratellanza attraverso la loro musica.
Sabina, commossa da quelle parole che professavano la necessità di operare per costruire un mondo migliore per tutti, elesse l’intento di sua figlia e dei suoi compagni a sua missione nella vita.

Pequeñas Huellas si trasformò quindi da un mero progetto musicale a ciò che è oggi: un’organizzazione internazionale senza fini di lucro, il cui scopo è quello di avvicinare bambini e ragazzi provenienti da ogni continente attraverso l’utilizzo del linguaggio musicale.

Nella data del 24 ottobre 2012, l’orchestra di Pequeñas Huellas si è riunita in occasione della Giornata Mondiale delle Nazioni Unite.
Anche per questa ragione, nel corso del concerto, i ragazzi hanno letto alcuni brani relativi alla Carta Mondiale dei Giovani per la non-violenza.

La serata si è aperta con la proiezione di un filmato che ha raccontato la presenza dell’ONU a Torino negli ultimi cinquant’anni.

In seguito, un pubblico quanto mai eterogeneo e diversificato, ha avuto l’onore di ascoltare il discorso del console venezuelano in Italia, e del Ministro delle Arti Musicali senegalese.

Dopo questa introduzione di carattere diplomatico, siamo entrati nel vivo della serata, assistendo all’ingresso sul palco di bambini e ragazzi, i veri protagonisti dell’evento.
I loro semplici ma colorati abiti hanno riportato alla mente degli spettatori l’armonia che dovrebbe regnare tra culture diverse, che invece troppo spesso viene soppiantata da odio e violenza.
Mentre i musicisti imbracciavano i loro strumenti, tra cui dominavano archi di vario genere e tipo, il gruppo coreutico ha fatto la sua entrata in scena e, dopo un’introduzione musicale eseguita da un solista adulto che suonava uno strumento tipico degli aborigeni australiani, il “didjeridoo”, si è lasciato spazio ai giovani coraggiosi che, con le loro voci e le note dei loro strumenti, hanno riscaldato gli animi degli spettatori oltre ogni immaginazione.


Il concerto si è sviluppato seguendo un percorso che ha attraversato i cinque continenti: Oceania, Europa, Africa, Asia e America.
Per ognuno di questi sono stati proposti dei brani provenienti dalle culture principali del continente in questione, che sono stati eseguiti dai ragazzi e da musicisti-rappresentanti in abiti tradizionali.
Carolina Eguez, figlia minore di Sabina Colonna-Preti, e il giovane Luca Vacchetti, si sono alternati nel dirigere l’orchestra con notevole abilità.

Per quanto concerne l’Oceania abbiamo potuto ascoltare il brano “Invocazione alla pace”, caratterizzato dal suono del didjeridoo, e un antico canto mahori.
Diversi brani hanno invece rappresentato l’Europa, tra i quali vi era un singolare ma estremamente apprezzabile canto popolare rumeno.
L’Africa vanta da sempre una tradizione musicale che non ha nulla da invidiare a quella degli altri continenti.
Particolarmente apprezzati dal pubblico sono stati i brani eseguiti con il supporto di un musicista senegalese, che era (come ha chiarito lui stesso), per la prima volta accompagnato dalle sue figlie ad un concerto.
In rappresentanza dell’Asia, si sono invece avuti canti tradizionali coreani, giapponesi e israeliani.
Infine l’America si è distinta per la combinazione tra un brano di origine afroamericano, uno spiritual e diversi brani messicani estremamente caratteristici.


Nel corso del concerto è poi stata letta ai ragazzi una lettera di Margherita Pupulin, che al momento si trova in Messico per portare avanti una delle iniziative dell’organizzazione, da cui i coraggiosi musicisti sono stati spronati a portare avanti la loro iniziativa e a godersi gli attimi più emozionanti del concerto.

La serata si è quindi conclusa con i saluti al pubblico e ai ragazzi da parte della signora Colonna-Preti, che è stata accolta sul palco con un più che motivato scroscio di applausi.

Mi risulta impossibile descrivere adeguatamente le reazioni del pubblico, come invece dovrei fare.
Stupore, meraviglia, entusiasmo, sono solo alcune delle emozioni che erano dipinte sui volti delle persone sedute intorno a me, e penso di poter dichiarare, senza correre il rischio di avere torto, che nessuno di coloro che hanno partecipato alla serata, sarà mai in grado di dire che cosa ha provato esattamente.

I ringraziamenti più sinceri di tutti noi spettatori non possono che andare alla signora Sabina Colonna-Preti per il suo straordinario lavoro, alle sue figlie, Margherita (come già detto al momento impegnata in Messico), Carlotta (ha partecipato al concerto con la sua arpa) e Carolina (ampiamente acclamata dal pubblico quando ha diretto l’orchestra), e a Eduardo Eguez, marito della signora Colonna-Preti e colonna portante dell’organizzazione.

Si ringrazia inoltre il sindaco della città di Torino Piero Fassino per la sua presenza all’evento, per il suo sostegno all’associazione, e soprattutto per le calde parole di benvenuto ai ragazzi dell’orchestra, che non ha esitato ad elargire generosamente durante il suo breve discorso.

Concludiamo dunque la cronaca di questo straordinario avvenimento con la speranza che i ragazzi di Pequeñas Huellas possano riuscire nel loro intento di gettare le basi per un futuro in cui tutti possano vivere in pace.

Pubblicato in Visite | Lascia un commento

III Giornata del Patrimonio Archeologico della Val di Susa.

di Valentina Bedetti & Virginia Evoli 3^A
Liceo Classico Liceo N. Rosa, Susa – Indirizzo scienze umane

“Valle di Susa. Tesori di Arte e Cultura Alpina” ha organizzato la Terza Giornata del Patrimonio Archeologico della Valle di Susa, che quest’anno ha proposto due giornate interamente dedicate a conoscere o a riscoprire i siti archeologici della Valle, a testimonianza di epoche storiche dalla Preistoria, alla Romanità fino al Medioevo: domenica 30 settembre e venerdì 5 ottobre 2012.
Il tema prescelto per il 2012 è stato “La trasmissione del sapere”. Grazie a tale iniziativa è stato possibile accedere gratuitamente a quattordici siti collocati su tutto il territorio, alcuni dei quali aperti solo per l’occasione sotto la guida di esperti qualificati o di volontari.
Per l’edizione di quest’anno sono state anche coinvolte alcune scuole del territorio con visite e approfondimenti dedicati a insegnanti e allievi.

Ecco i siti visitabili:

  • ALMESE. Villa romana e Torre e ricetto di San Mauro.
  • AVIGLIANA. Sito archeologico di Malano e borgo medievale e castello.
  • BARDONECCHIA. Parco archeologico “Tur d’Amun”.
  • CASELLETTE. Villa romana.
  • CESANA. Casa delle Lapidi a Bousson.
  • CHIUSA SAN MICHELE. Chiuse e cappella di San Giuseppe.
  • CONDOVE. Castello del Conte Verde e chiesa di San Rocco.
  • NOVALESA. Abbazia dei SS. Pietro e Andrea e Museo Archeologico.
  • OULX. Torre delfinale.
  • SANT’AMBROGIO. Borgo medievale e castello abbaziale.
  • SOLLIERES-SARDIERES. Musée d’Archeologie.
  • SUSA. Aree archeologiche della città e Castello della contessa Adelaide.
  • VAIE. Museo Laboratorio della Preistoria e Percorso Archeologico Didattico.

Hanno aderito all’iniziativa molte classi del “Liceo Norberto Rosa”.

Domenica 21 ottobre c’è stata l’ultima giornata di apertura prima della sospensione invernale. I siti riapriranno al pubblico nella primavera.

Alcune informazioni sui siti da noi visitati:

Il sito di Almese, conserva il più importante complesso residenziale extraurbano di epoca romana del Piemonte. Le esplorazioni condotte a partire dal 1979 hanno consentito di mettere in luce un vasto complesso di circa 5000 mq, incentrato su un grande cortile terrazzato, utilizzato tra il I e il IV secolo d.C.

Il sito di Vaie, scoperto a fine ‘800, si trova fra i resti dell’antica cava di gneiss. I reperti, datati tra il Neolitico e l’Età del rame, riguardano celebri asce in pietra verde levigata e frammenti di vasi. Il Percorso Archeologico parte dalla Pradera in Via Anticha di Francia, raggiunge il luogo del Riparo Rumiano e poi la Baità, probalile base dell’insediamento preistorico. Una della particolarità del Museo sono le ricostruzioni sperimentali e una collezione tattile, i quali presentano la vita dell’uomo Preistorico.

Sito : Valle di Susa

Pubblicato in Visite | Lascia un commento

ANNI SPIETATI

di Francesca Borgesa & Francesco Fornaca 5°A
Liceo Classico Liceo N. Rosa, Susa  – Sociopsicopedagogico

Torino. Il 9 Marzo 1979 alle ore 13.40 Emanuele Iurilli, studente di 18 anni sta tornando a casa, situata  sopra il Bar bottega di via Millio 64/A, non sa che svoltando l’angolo che lo conduce  alla sua abitazione sarà raggiunto da alcuni proiettili vaganti esplosi durante uno scontro a fuoco tra militanti di Prima Linea e un gruppo di poliziotti, in seguito  ad un agguato del commando terrorista. Morirà in ambulanza durante il trasporto all’ospedale.

Con questo tragico episodio ha avvio il documentario curato da Stefano Caselli e Davide Valentini, per la regia di Igor Medolia, prodotto nel 2007 da Sgi, in collaborazione con il Film commission Torino Piemonte e con la Regione Piemonte , facente parte del ciclo “Anni di piombo” a cura di Rai Educational, dedicato alle città italiane protagoniste degli anni di piombo”.
Il video è stato riproposto sabato 09/10 al Castello di Rivoli nell’ambito della mostra “La storia che non ho vissuto (testimone indiretto)”, ospitante opere di giovani autori italiani di Arte contemporanea ed incentrata sul tema del Terrorismo in Italia, in collaborazione con La Stampa e Rai-La storia siamo noi-, che vede un ampio ciclo di incontri con gli autori  di Rai Storia, in programma fino al 17 Novembre (per maggiori info consultare il sito del Castello di Rivoli).
Il video  che è divenuto un libro edito da Laterza “ Anni spietati.
Torino racconta violenza e terrorismo”(2011) curato dagli stessi autori, è la narrazione del pesantissimo bilancio che Torino dovette subire tra gli anni 1969 e 1984, con particolare intensità  nel quinquennio ’77-82’, a causa dei fenomeni terroristici: in totale  di 323 attentati con 48 feriti e 26 morti.
“Questa è una storia raccontata dal cemento, dalle panchine, dai marciapiedi, dai tombini, dalle finestre e dai citofono.
È Torino cha racconta questa storia, una storia fatta da morti inutili senza una ragione apparente, in un contesto spietato: ANNI SPIETATI.”
Il giornalista Ettore Bofano commenta dicendo che fu la “Storia più maledetta del terrorismo a Torino”, e ancora “fu una storia di Coincidenze”, tante coincidenze: stesso giorno, stessa ora, stessi luoghi, stessi schemi d’attacco.
Racconta di una città diversa da quella che conosciamo oggi, una Torino industriale, caratterizzata dai movimenti operai e studenteschi, racconta dei primi grandi processi alle Brigate Rosse e Prima Linea, racconta di rivoluzioni tentate e fallite, racconta soprattutto, di vite e destini umani beffardamente incrociati l’un l’altro e di troppi interrogativi ancora insoluti: è il racconto di una città, Torino, che ancora su di sé porta i segni di un periodo di efferata violenza  nella storia recente dell’Italia repubblicana.

Torino, racconta Diego Novelli, sindaco dal 1975 al 1985, fu scelta dai terroristi perché lì c’era la maggior parte della forza lavorativa ed industriale, e metterla in crisi avrebbe voluto dire mettere in crisi un intero sistema nascente.
“Che città è mai questa?! Dove si muore per strada, dove vie e palazzi uguali a mille altri e sotto un velo di polvere svelano cicatrici dimenticate, carni lacerate dal piombo e dalla disperazione.
Racconta Torino che un tempo è stato così “.
“Anni spietati” è un documento prezioso per tentare  di ricostruire e comprendere quel periodo storico, a noi così lontano e così vicino nel medesimo tempo e, abbinato alla mostra presente al terzo piano del Castello, acquista un ruolo fondamentale per la coscienza civile del nostro paese. Gli autori del documentario sono nati l’anno seguente le morti di Falcone e Borsellino (lutti altrettanto, anche se per cause diverse, dolorosi nella storia italiana) e questo fatto  rafforza l’idea che siano le nuove generazioni ad aver l’arduo compito di rispondere alle tante domande suscitate dalla presa di coscienza degli eventi italiani figli del terrorismo durante gli “Anni di piombo”.

Pubblicato in Visite | Lascia un commento

Il 27/10/2012 le classi 4^As e 4^Es


Il 27/10/2012 le classi 4^As e 4^Es del Liceo Artistico – Musicale – Istituto d’Arte “Aldo Passoni” di Torino hanno collaborato con il Dipartimento Scuola – Educazione di Rivoli alla realizzazione del video verità di Igor Mendolia che verrà presentato ad Artissima dal 09 Novembre.
Il tema del video è la reale difficoltà che si incontra nel raggiungere il Museo di Rivoli e i ragazzi nel recarsi alla mostra la storia che non ho vissuto, hanno ripreso con vari media (ipod, ipad, macchine fotografiche e videocamere) il loro percorso.
Partendo da scuola, Via della Cittadella, fra il traffico, sulla metropolitana, sul bus, fra le antiche vie del borgo di Rivoli fino alle porte del castello si sono divertiti a riprendere se stessi, i docenti, i passanti, i dettagli urbani.
Il regista Mendolia monterà il cortometraggio anche con lo spontaneo e disparato materiale girato dagli studenti del Passoni.
Lo vedremo ad Artissima….

  

  

  

  

Sito : Artissima

Pubblicato in Visite | Lascia un commento

Commento sull’uscita a Milano, per la mostra su Picasso e la visita alla Pinacoteca di Brera.

a cura di Enea Barberis Jalla 4^Bs

Giovedì 18 ottobre 2012, alcune classi dell’Istituto d’Arte Aldo Passoni, si sono recate a Milano, per avere la possibilità di ammirare le opere dell’artista Picasso, in mostra temporanea a Palazzo Reale e la Pinacoteca di Brera.

La mostra su Picasso.

Le opere relative alla mostra su Picasso, sono state prestate, per l’occasione, dal Museo Nazionale Picasso di Parigi.

Disposte in ordine cronologico, le creazioni dell’artista formano un percorso che narra la sua storia, la sua evoluzione spirituale, e i concetti più rilevanti del suo pensiero.

Appare subito evidente il disprezzo di Picasso nei confronti delle guerre e dei loro perpetratori, sentimento che lo accompagnerà per tutta la vita.
Se vogliamo avere dei riferimenti pratici sulle sue opinioni in merito a questo argomento, possiamo riferirci principalmente a due opere, particolarmente emblematiche.
L’opera “Guernica”, intendeva rappresentare in modo impressionante il dolore delle donne, che vivevano nell’omonima città distrutta dai nazisti nel 1937, durante la guerra civile spagnola, di fronte ai corpi spezzati dei loro figli.

L’opera “Massacro in Corea”invece, si pone chiaramente come una critica nei confronti dell’operato delle truppe statunitensi durante la guerra di Corea (1950 – 1953), tanto che essa non venne esposta in una mostra a Roma in quegli anni, proprio per evitare di compromettere i rapporti Italia – USA, che si erano precariamente istaurati dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.

Le opere di Picasso rappresentano molto spesso il suo stato d’animo e, non di rado, le condizioni in cui egli versava quando ha dato alla luce la sua creazione.
Del cosiddetto “periodo blu”, possiamo ammirare dipinti che emanano un certo senso di disperazione, sia per quanto riguarda i soggetti che ritraggono, sia per il modo in cui essi vengono ritratti. Infatti, proprio in questo periodo, Picasso avrà dei seri problemi economici, a causa del fatto che le sue opere sono considerate troppo crude, e non hanno quindi successo sul mercato.
Con il “periodo rosa” abbiamo ovviamente cambiamenti positivi nella vita dell’artista: si trasferisce a vivere a Parigi con Fernanda, la sua amante, la sua carriera migliora notevolmente, e inizia a ritrarre saltimbanchi e personaggi connessi al circo, ambiente questo, che eserciterà sempre un profondo fascino su di lui.

I suoi primi pensieri rivolti al cubismo, si possono far risalire alla visita ad un cantiere archeologico in Spagna, tra il 1906 e il 1907.
Da questo momento il suo modo di dipingere inizia a cambiare nuovamente, infatti Picasso ritrae i suoi soggetti con minor dovizia di particolari, comportamento che andrà sempre più accentuandosi, portandolo allo stile cubista che tutti conosciamo.
Picasso sembra noto, in molti frangenti della sua esistenza, per la sua mancanza di stabilità.
Infatti, nemmeno questo nuovo traguardo è quello definitivo, in quanto la sua arte continuerà ad evolversi fin quasi alla sua morte.

Passiamo quindi al cubismo analitico del quale, più che degni rappresentanti sono i dipinti “Uomo con mandolino” e “L’uomo con la chitarra”. A questo punto, le figure vengono definitivamente rappresentate da tutti i lati, caratteristica che ha reso Picasso, se possibile, ancor più famoso.

Da tenere presente è il fatto che benché siano stati definiti diversi periodi in cui collocare le opere di questo artista, è frequente trovare opere con una datazione simile, ma appartenenti a periodi artistici differenti.

A partire dal 1920 abbiamo il “ritorno all’ordine”, in cui tutti gli artisti ritornano a temi più tradizionali, ma già dal 1925, Picasso inizia ad interessarsi al surrealismo, da cui produrrà dipinti che sono stati definiti mostruosi dai critici (a ragione).

Con l’inizio della Seconda Guerra Mondiale, le condizioni emotive, che hanno così tanto caratterizzato l’operato dell’artista, peggiorano notevolmente, portando alla scomparsa del colore e al presentarsi di figure morte nei suoi dipinti.

Nel 1955 si trasferisce in Costa Azzurra.
I pittoreschi paesaggi di quel luogo contribuiscono a migliorare considerevolmente la sua visione della vita, non più grigia e depressa ma luminosa.
Picasso trascorrerà qui gli ultimi anni della sua vita.

La Pinacoteca di Brera.

La Pinacoteca di Brera raccoglie opere dei più importanti artisti della storia italiana.
Sarebbe impossibile descrivere accuratamente tutti i quadri che hanno lasciato estasiati i nostri giovani intelletti, pertanto, l’umile redattore del presente testo, si vedrà costretto ad elencare solo quelli che, sopra gli altri, hanno affascinato gli studenti tanto da provocare in loro un sentimento di pura venerazione nei confronti dell’autore.

Molte delle opere viste, erano state da noi studiate da un punto di vista teorico.
Curioso è il fatto che, dai libri, le opere d’arte appaiano in qualche modo eccessivamente intangibili, forse addirittura irreali.
Siamo pertanto tutti più che lieti di aver avuto la possibilità di ammirare dal vero simili testimonianze della perizia umana.

Nulla ha superato le nostre aspettative come l’opera “Lo sposalizio della Vergine” di Raffaello, artista che, a nostro dire, ha ampiamente superato il suo maestro.
Di poco inferiore è stata la nostra meraviglia alla vista di un’opera divina quanto “Il Bacio” di Francisco Hayez, dove la sensualità emanata dall’abbraccio dei due amanti, attrae inevitabilmente lo sguardo rapito dello spettatore.
Per concludere, davvero impressionante è stato l’effetto ottico prodotto dal quadro “Fiumana” di Giuseppe Pelizza da Volpedo, che da’ allo spettatore l’impressione di essere davvero travolto da un fiume di persone.

    

I piccioni.

Gli studenti del Liceo Artistico – Musicale – Istituto d’Arte “Aldo Passoni” di Torino che hanno partecipato all’uscita didattica, si uniscono nell’affermare che i piccioni milanesi presentano un comportamento anomalo in merito alla loro eccessiva propensione a “volare basso”, incuranti delle teste dei passanti che non di rado vengono a trovarsi sulla loro rotta.
Si suggerisce uno studio accurato sull’argomento.

Sito : Mostra di Picasso a Milano
Sito : La Pinacoteca di Brera

Pubblicato in Visite | 1 commento

Forse non tutti sanno che…

Dopo la lettura dell’inserto archeologia del Giornale dell’arte n. 317, febbraio 2012

HO APPRESO CHE…

di Alessandra Pipino 3^
Liceo Classico Liceo N. Rosa, Susa – Nuovo ordinamento.

Forse non tutti sanno che…

La Grecia, che sta attraversando un periodo di crisi, è costretta a utilizzare i propri tesori artistici per “fare cassa”: opere d’arte come il Partenone o il palazzo di Cnosso sono stati affittati per film, pubblicità e manifestazioni di vario genere nonostante il parere contrario degli archeologi.

A Panama, in America centrale, è avvenuta una nuova scoperta archeologica da parte di Julia Mayo, che ha portato alla luce oggetti in oro di grande qualità.

Già Colombo nel 1503 aveva parlato di questo tesoro e di questo luogo, affermando che vi aveva trovato in due giorni tante ricchezze quante in quattro anni in Spagna.

In Messico alcuni archeologi hanno scoperto, all’interno della Piramide del Sole, tre strutture più antiche risalenti circa al 50 d.C. Gli studiosi hanno ipotizzato che la Piramide del Sole in passato fosse una struttura dedicata ad una divinità della pioggia.

A Pompei sono stati assunti 23 specialisti (archeologi, architetti e funzionari) per la manutenzione, la tutela, il recupero degli scavi archeologici e per individuare i problemi idrologici derivanti dalle acque piovane.

In Sicilia, presso Patti Marina, alla Villa Romana, i cui resti sono stati rinvenuti durante i lavori dell’autostrada Palermo-Messina, si lavora alla copertura colabrodo del sito. Dopo aver subito gravi danni ai suoi mosaici, compromessi dall’acqua piovana, adesso il sito rischia il degrado anche a causa dell’acqua del sottosuolo. La situazione morfologica del sottosuolo è complessa, poiché alterata dai piloni autostradali che deviano le falde acquifere. Ora si richiude la villa e si cerca di tamponare il danno in attesa del restauro.

A Napoli è stato scoperto che il Partendone, che tutti credevano risalente al VII secolo a.C., in realtà è più vecchio di un secolo. Queste conclusioni sono il frutto dello studio di alcune ceramiche da parte degli archeologi della linea 6 della metropolitana di Napoli.

ALCUNE OSSERVAZIONI…

Non è una novità del giorno parlare della crisi in cui versano attualmente l’Italia e il mondo intero, crisi che  non sembra avere una soluzione in tempi brevi: infatti il nostro paese non possiede risorse minerarie e neppure pozzi petroliferi da cui poter ricavare denaro. Si cerca perciò di risparmiare dove ancora è possibile: per esempio riducendo  i fondi alla cultura. In questo modo il nostro patrimonio artistico viene trascurato e potrebbe subire danni irreversibili senza che nessuno intervenga. Io credo che se solo continuassimo a credere nella cultura e a investire su di essa, la situazione dell’Italia di sicuro migliorerebbe e soprattutto, una volta superata questa crisi, avremmo la consapevolezza di aver fatto ogni sforzo per proteggere il nostro passato che al di là di tutto nessuno potrà portarci via.

Pubblicato in Visite | Lascia un commento

Open day al Museo di Antichità di Torino

di Erica Marretta di 5^As & Carlotta Marchigiano di 4^As
Liceo Artistico – Musicale – Istituto d’Arte “Aldo Passoni” di Torino

Sabato 29 Settembre alle ore 11.00 hanno partecipato come redazione del Passioni Blog all’Open day al Museo di Antichità di Torino in cui sono state presentate le attività programmate per quest’anno.
In questa occasione il Museo di Antichità ha aperto le collezioni e i giardini agli insegnanti e alle famiglie che desideravano conoscere e/o approfondire la conoscenza delle collezioni museali e dell’offerta educativa.
Si tratta di interessantissime iniziative rivolte alle scuole e alle famiglie proposte da diversi esperti con svariati temi e argomenti.
Infatti gli archeologi del Museo sono stati a  disposizione per rispondere ai quesiti, e approfondire su richiesta gli argomenti inerenti le collezioni, l’ offerta educativa, i progetti in convenzione, le modalità di prenotazione di ingressi e visite guidate.
Le ditte esterne che svolgono attività didattica in Museo hanno promosso i loro programmi. Erano inoltre presenti anche i volontari del FAI-scuola con le loro proposte.
Il Liceo Artistico Passoni ha già avuto occasione in passato di partecipare ad incontri, percorsi ed eventi. Anche quest’anno i nostri docenti ci coinvolgeranno in diverse attività.

Per informazioni:

Gian Battista Garbarino – Simone Lerma – Patrizia Petitti Tel. 0039 0115212251 / 0115211106 (centralino) sba-pie.museoantichita@beniculturali.it

Foto Open Day :

      

   

      

   

Pubblicato in Visite | Lascia un commento

25 Settembre 2012

di Erica Marretta 5^As
Liceo Artistico – Musicale – Istituto d’Arte “Aldo Passoni” di Torino

Martedì 25 Settembre 2012 alle ore 16:00 a Palazzo Accorsi, con la partecipazione di molti insegnanti di svariate scuole, si è tenuto un incontro con la Fondazione Accorsi – Ometto e la Fondazione FAI – Fondo Ambiente Italiano.
L’incontro è iniziato con una breve presentazione di Palazzo Accorsi e degli itinerari educativi per le Scuole Secondarie di Secondo Grado, previsti per l’anno scolastico appena iniziato.
Il Palazzo, è stato aperto nel 1999 da Giulio Ometto e conserva le collezioni di Pietro Accorsi, uno dei più importanti antiquari europei del XX secolo.
Il Museo è stato allestito seguendo scelte e criteri, che rispecchiano il gusto di chi lo ha immaginato, ovvero Accorsi stesso.

In seguito, si è passati alla presentazione del FAI che ha illustrato i progetti di informazione e sensibilizzazione per le Scuole.
Il FAI è una fondazione nazionale senza scopo di lucro, nasce nel 1975 con un obiettivo concreto: agire per la salvaguardia del patrimonio dell’arte e della natura italiana.
Il Fai Scuola affianca i docenti nella loro opera formativa, fornendo loro strumenti necessari per l’educazione dei più piccoli e dei più grandi.

In conclusione, dopo una interessantissima visita guidata all’interno del Palazzo fra meravigliosi mobili, tappeti, arazzi, argenti e porcellane del Settecento, l’incontro è terminato con un rinfresco, offerto dalla fondazione FAI.

Per maggiori informazioni :

Palazzo Accorsi

 – FAI – Fondo Ambiente Italiano


Pubblicato in Visite | Lascia un commento

Cartolina artistica

Didascalia : Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo
Autore : Cristina Actis 2^F
Luogo : Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (San Pietroburgo)

Pubblicato in Visite | Lascia un commento